Bortolazzi mi stai mettendo in bocca cose che non ho mai detto, ti fai le domande, ti rispondi da solo e poi dici che io ti ho dato ragione (?). Non puoi paragonare la nostra situazione a quella della Juve. Come puoi paragonare una squadra del nostro livello ad una squadra che al tempo partiva tra le 4/5 favorite per vincere la champions league?
Una squadra che ha come obbligo e come indole quello di vincere tutto a prescindere da come, sappiamo benissimo cosa intendo. Una squadra di quel tipo, il cui motto è ritenuto vero da sunnyboy, non esiste che possa dare ad un allenatore il tempo e le condizioni di capovolgere un paradigma che dura da 100 anni. Perché si, un progetto di quel tipo richiede tempo, condizioni specifiche, prevede sconfitte e fisiologici periodi di adattamento che una squadra come la Juve non può permettersi. Senza contare gli aspetti calcistici, pensare che giocatori del calibro di Cristiano Ronaldo si facciano dire da Sarri come giocare, si snaturino per adattarsi a schemi così rigidi era assolutamente impensabile.La scelta di Sarri fu dettata dalla voglia di cambiare di un dirigente che palesemente non aveva futuro, perché non aveva preparato l'ambiente a tale meccanismo e non era il momento opportuno.
Mi sembrano cose talmente banali da non necessitare spiegazioni; mi spieghi cosa c'entra l'esempio della Juve? Cosa vuoi dimostrare? Che qualsiasi scelta di cambiamento per abbandonare il panesalamismo è destinata a ritorcerti contro?
Ti rendi conto che Allegri è l'unico allenatore di quel tipo rimasto ad allenare una big internazionale, tra l'altro in un periodo non proprio roseo sotto diversi punti di vista?
Comunque per me anche basta, ripeto le posizioni sono chiarissime, per me possiamo continuare a controbattere le solite argomentazione per altri 2 mesi, ma è poco stimolante per chi legge e si rischia di passare per faziosi. Soprattutto perché io non ho alcun problema a dire cose controcorrente, penso si sia capito, ma quando inizia a diventare una gara a chi mette più in cattiva luce l'altro mi piace un pó meno; anche perché io posso difendere e argomentare quello che dico e penso, a prescindere da quanto poco popolare sia, fino alla morte, ma non posso controllare quello che voi crediate io pensi, oppure pensieri che mi vengono affibiati senza che sia stato io ad esprimerli.
Quindi passo e chiudo, mi sono rassegnato, come Mister No e altri utenti storici, che qui a Genova sia impossibile vedere ciò che auspico; probabilmente aveva ragione Marco_NOFX.
Mi sono rassegnato all'idea di vedere un campionato piatto, che probabilmente finirà dopo il pareggino con il Lecce, di vedere partite soporifere con due tiri in porta se va bene.
E probabilmente di vederne un'altra ancora, e dopo un'altra ancora, amen.
Prima di salutarvi però permettetemi di dire una cosa, dal profondo del cuore e senza alcuna malizia.
In questi mesi, anche dal tuo ragionamento ma molte altre volte, noto una contraddizione enorme che voglio provare a condividere.
Il tuo paragone con la Juve non è secondo me casuale, molti qui sopra ripetono che a Genova sia impossibile un progetto " giochista" ( vedi che mi sono proprio rassegnato) , perché le pressioni della piazza, dei giornali, della maglia, di questo ambiente mistico tale da influire ogni scelta della società, lo impediscono a priori.
Come se a Firenze, Bologna, Napoli,Roma,Torino,Verona o Cagliari non si facciano gli stessi discorsi, come se i tifosi di queste squadre non abbiano tale considerazione di sé e dei loro colori.
Questa visione, che vede Il Genoa ambiente ostico ed impossibile in cui operare al pari di quello della Juve squadra da 40 scudetti ecc, si scontra ed entra in contraddizione con una tendenza, che io noto ma magari mi sbaglio, a sottovalutarsi.
So che è un paradosso, un controsenso, ma io ho questa impressione qui.
Questa visione per cui "siamo una neopromossa arrivare 12esimi è un miracolo" , come se non fossimo una neopromossa che viene da 10 anni consecutivi di A, con una rosa da metà classifica ed uno status che impone tutt'altro atteggiamento.
Questo volersi ostinare a rimanere chiusi nel proprio mondo, prendendo come riferimento solo aspetti conosciuti e intrinsechi alla propria sfera personale, strizza l'occhio ad una mentalità da provinciale ( mi manderà a quel paese 4 mazzi ma poco importa) che poco si addice con ciò che ho scritto sopra.
Questa forte convinzione per cui il Genoa agli occhi di alcuni è un'ecosistema a sé stante, troppo importante e grande da poter essere scalfito da chiunque non conosca come funzioni dall'interno, cozza un pó con l'idea di essere una piazza talmente grande per cui qualsiasi tipo di esperimento, di innovazione o di mutamento sia impraticabile di default.
Io non lo so se questo essere restii verso qualsiasi cambiamento sia dovuto da fattori culturali, non faccio l'antropologo quindi mi astengo da giudizi, da questioni di brutte esperienze passate ( vedasi scorso presidente) o da chissà cosa, ma, mi perdonerete ancora, per me rappresenta davvero un grosso ostacolo e un grande assist alla mediocrità che ci ha accompagnato per tanti anni e non ci meritiamo.
Lo so che queste parole potranno far incazzare qualcuno ma non c'è nessuna cattiva intenzione ve lo assicuro, nel caso fosse così mi scuso in anticipo .
Perché ovviamente non c'è intento di giudicare, di criticare o di offendere; ma piuttosto di condividere visioni e pensieri in virtù di una passione che condividiamo, perché seppur io sia il primo critico alla fine sono parte di questa psicosi collettiva che è il genoa e sono proprio questi sentimenti che mi hanno fatto amare questi colori nonostante la lontananza e anni schifosi dal punto di vista sportivo.
Perché se da un lato è vero che voi Genovesi Genoani conoscete bene l'ambiente , sapete benissimo (più di me sicuro) come funziona questo ecosistema tanto peculiare e bello quanto strano.
Dall'altro forse, e mi permetto di dire FORSE, potreste ogni tanto prendere in considerazione anche i pensieri e le opinioni di chi magari non conosce ogni angolo di questo ecosistema a sè stante, ma forse essendo fuori da questa bolla può , a volte e in determinate circostanze, osservare alcuni aspetti con più lucidità, chissà perché meno coinvolto; quindi forse sarebbe importante sentire anche chi è al di fuori di quella bolla, piuttosto che farlo sentire sempre come un tifoso di Serie B.
È vero che questo vostro senso di appartenenza è tra gli elementi che rendono il Genoa così bello e ha fatto innamorare tanti non genovesi come me, ma a volte pregi e virtù, opportunità e limiti, sono linee molto sottili.
Un saluto a tutti e grazie perché, nonostante spesso sia in disaccordo, è stato un piacere confrontarmi in questo spazio.
Forza Genoa sempre
E soprattutto Forza Gilardino 😉