Greif1957
Ciao Carlo. Non ho trovato l’intervista tendenziosa come la descrivi e neppure destabilizzante verso chi l’ha voluto fuori, come sarebbe stata dal momento in cui il suo successore avesse incontrato difficoltà. Da un certo punto di vista ammettere di aver perso serenità e lucidità mi appare un riconoscimento verso chi lo ha esonerato.
Da “vedova” quale sono stato direttamente apostrofato su queste pagine, trovo ingenerosa l’indifferenza nei confronti di Gilardino per il combinato disposto tra risultati e atteggiamento nei nostri confronti che ho apprezzato, ma soprattutto calcato dal momento in cui veniva attaccato pesantemente qui sopra.
Tendiamo secondo me a sottovalutare quanto situazioni di incertezza, come quelle conseguenti alla deflagrazione di Miami, siano in grado di generare tensione e disturbo nei confronti di chi risponde quotidianamente e pubblicamente del suo lavoro. Questo vale per ognuno, da Blasquez a Ottolini passando per Gilardino e Zangrillo indipendentemente dalle opinioni sui singoli che rimangono tutte legittime al netto, secondo me, della denigrazione e dell’insulto. Per certo l’allenatore, tra gli altri, è il più esposto rispondendo in prima battuta dei risultati della squadra, al centro del tutto, tre volte a settimana.
La storia dimostra, così la stessa intervista del Gila, che il valore della continuità può essere messo in discussione con successo dal momento in cui la serenità viene meno e si perde la brocca. Non riferendomi unicamente all’intervista citata ma soprattutto alla gestione di quelle due settimane maledette a partire dal secondo tempo di Venezia, passando per il derby, la Juve a porte chiuse e le cinque pere a Bergamo.
La frizione è partita in quella fase, secondo me si è rischiato di brutto nel cambiare, ma i fatti hanno dato ragione ha chi se ne assunto la responsabilità: negarlo sarebbe esagerato e sbagliato…do atto.
La teoria tanto cara a qualcuno qui sopra secondo cui quelle settimane furono conseguenza di difetti strutturali dell’allenatore le respingo perché, secondo modesta opinione, figlie di pregiudizio, pretese incompatibili con le reali forze in campo e della situazione generale di squadra e società.
Spero sinceramente si possa tifare serenamente il Genoa guidato da Vieira sul quale sfido chiunque a trovare un aggettivo, sostantivo o sillaba in negativo da parte del sottoscritto.
Anche basta. Ti saluto con la consueta stima e la preghiera, alla prossima occasione, di unirti all’allegra compagnia.
Gente de Lûgan facce da mandillä
Qui che du luassu preferiscian l'ä
Figge de famiggia udù de bun
Che ti peu ammiàle senza u gundun