4Mazzi
Ciao 4Mazzi. Mi inserisco nel tuo dialogo con Ianna e mi soffermo su alcuni punti.
Il primo riguarda Federer, che se ha fatto una barca di soldi beato lui e magari anche se lo merita. Fare soldi non è una colpa e per uno sportivo è perfino un merito, visto che di solito i grandi guadagni li pappano le sanguisughe che gli stanno intorno. In una società capitalistica di matrice europea, vale a dire riformista, lo scandalo è semmai la contrazione del welfare e l'insufficienza della grande massa di salari bassi. Meccanismo che funziona male soprattutto in Italia, ma su questo sorvolo perché ne tratterò con Ianna.
Non credo che Federer sia lo sportivo più ricco, anche se ha intelligentemente sfruttato a suo vantaggio i crediti d'immagine che di solito arricchiscono soprattutto le aziende. Gli sportivi più ricchi, tradizionalmente, sono i golfisti. I primi 50 al mondo e soprattutto quelli che riescono a rimanere ai vertici anche per più di 20 anni. Il sistema di consociarsi con le aziende lo hanno inventato loro. Tiger Woods attraverso le partecipazioni aziendali ha incassato un miliardo e 700 milioni di dollari e nella classifica degli sportivi era secondo solo a Michael Jordan, seguito a ruota da altri due golfisti del passato (ma che incassano ancora grazie proprio alle partecipazioni): Arnold Palmer e Jack Niklaus. Fonte Forbes 2022. Ma ecco che un altro golfista, Phil Mickelson, che era al sesto posto, firma un contratto con gli arabi per la promozione del golf, incassa una cagnotta da 200 milioni, più un incremento delle sue entrate annue dalla media di 50 milioni (all'anno da quasi 30 anni) a una media di 75 milioni all'anno. Così diventa il più ricco sportivo della storia in una classifica Forbes aggiornata, dove Federer figura solo al 15° posto, con la miseria di 675 milioni. Mi assicurano che i premi in America e in Canada sono tassati alla fonte, così come in molti paesi europei, quindi non è questione di Montecarlo o di altra residenza, ma solo di evitare paesi, come l'Italia, che ti tassano una seconda volta. Per quel che riguarda invece le partecipazioni aziendali, non figurano gli sportivi come persone fisiche, ma come società e valgono le stesse regole delle aziende. Per quanto riguarda la Svizzera, ti assicuro che è un paese modello, con regole precise fatte rispettare alla virgola. Infatti chi, come me, è tendenzialmente anarchico, scappa. Ma pur non condividendo soggettivamente non posso negare l'efficienza e l'egualitarismo del sistema. In materia fiscale non scappa una virgola. Ogni funzionario segue un numero di contribuenti talmente basso che quando telefonavo per qualche questione (sì, in Svizzera la dichiarazione dei redditi si compila in mezzora e se hai un dubbio puoi telefonare, ti spiegano e se sei proprio tonto te la compilano loro, gratis), bene, quando telefonavo il funzionario mi riconosceva e sapeva perfettamente la mia posizione, anche meglio di me. Addirittura si complimentava per un incremento di reddito che sarebbe entrato nella dichiarazione dell'anno successivo. Il sistema è talmente capillare che non si scappa e grazie a questa capillarità non c'è evasione e il carico fiscale complessivo raramente supera il 25%. Ci sono antiche leggende sulla Svizzera bieca e plutocratica, ma ti assicuro che la copertura sociale è molto ampia. È il paese europeo che da decenni ha il primato dell'accoglienza, ma ha gestito molto bene (dopo i contrasti degli anni 60) l'immigrazione, attraverso regole di integrazione precise, e non vedi differenze tra cittadini e stranieri. Se entri in una scuola elementare, i bambini di origine straniera, di ogni razza e colore, sono più della metà. Ma i loro genitori hanno un lavoro, hanno fatto un percorso di apprendimento di una lingua nazionale e di educazione civica, al termine del quale dovevano condividere i principi del modello sociale. Se invece ritenevano prevalenti le loro leggi tribali o le loro superstizioni, venivano invitati a tornarsene a casa. E non esisteva che la potessero fare franca come clandestini. Se vai in difficoltà economica intervengono contribuzioni adeguate, oppure entri in assistenza. Se sei in assistenza il Cantone ti fornisce i mezzi basilari di sostentamento, ma la tua economia domestica è sorvegliata da un tutore. Ci sono logicamente degli escamotages, di cui sono campioni mondiali gli slavi con la loro batteria di avvocati, ma sempre dentro i limiti della legge. Altra leggenda intergalattica è quella del regime finanziario e del rifugio di capitali. È un pregiudizio che deriva dal regime del segreto bancario, che ora è stato attenuato su iniziativa americana (e poi tedesca) attraverso il ricatto. Il segreto bancario è scritto nella Costituzione Svizzera, che era un esempio di civiltà quando in America si regolavano le questioni con le Colt. Nasce dalla giusta considerazione che i Governi non possono controllare le fonti di finanziamento dei loro oppositori. Oggi il problema è in parte superato dalla tecnologia, ma rimane salvo il principio che se io sto concentrando capitali per rovesciare un governo dispotico, quel governo non deve avere la possibilità di conoscere di quali e quanti mezzi dispongo facendo pressione sulle banche. Infatti la Svizzera riconosce gli Stati, non i governi. Quando andavo a Cuba, con il passaporto svizzero non facevo dogana e non dovevo richiedere il visto. Era un privilegio sancito da Fidel perché la Svizzera aveva per prima riconosciuto il governo rivoluzionario poche ore dopo la caduta di Batista. Fidel ignorava che non era un omaggio alle sue idee, ma la conseguenza del fatto che la Svizzera riconosceva gli Stati indipendentemente dal governo in carica. Insomma, non cadiamo nei pregiudizi verso questa Confederazione di Stati fieri e votati all'efficienza, e pertanto, per me, anche rompicoglioni. Federer 15° nella lista degli sportivi paperoni è seguito a distanza da un altro tennista, Agassi, 25° con circa 450 milioni. Il tennis non è lo sport più ricco. Ma, con buona pace di Ianna, a Montecarlo o a Barcellona o a Praga nessuno dei migliori al mondo fa la fame. Fossero così trasparenti i conti di Musk o di Bill Gates. O dei molti oligarchi russi. O degli emiri medievali e incivili...