Era solo questione di tempo… sta arrivando in fondo con continuità ai tornei importanti e doveva superare la paura di vincere che nel tennis, sport terribile dal punto di vista mentale, è un grande problema per chi non nasce con la sfrontatezza (va di moda chiamarla “ignoranza”) di un Al Karash
Oggettivamente aiutato dalla tabella anche se anche questo è un grande classico, inaccettabile dalle parti di Mira solo quanto si tratta di italiani.
Non riesce a far pace con il servizio, seppur migliorato, facendo fatica a coordinarsi per massimizzare la spinta delle gambe necessaria a trasferire in peso sulla palla. È una questione di ritmo e di fluidità più che di forza…grande solidarietà da un povero cristo, praticante, con lo stesso problema. Nel vituperato tennis moderno, arrivare a quel livello litigando con il servizio dovrebbe essere considerato un merito. Non per un tirolese o fiorentino, barese, marchigiano… se poi dovesse trattarsi di un romano apriti cielo.
Meglio indulgere con francesi, danesi e cechi… quelli si fortissimi e “operosi” anche se non danno in una casa
Gli svizzeri poi, con grande merito, hanno avuto l’intuizione di sponsorizzare una start up di abbigliamento sportivo ottenendo in cambio una quota della società in azioni. Il tutto ha fruttato una messe di quattrini mai vista che ha reso l’immenso tennista uno degli sportivi più ricchi del pianeta facendo impallidire calciatori arabi e cestisti vari. Non ho cognizione di contributi per i vituperati pallettari argentini costretti a dormire in auto a caccia di una trentina di punti ATP. Sia ben chiaro, al netto dell’ultima battuta, personalmente lo ritengo un merito.
Essendo nato a Basilea, però, non ho mai letto commenti al vetriolo…tra le altre cose non ha nemmeno il problema della residenza essendo nato nella cassaforte d’Europa, tanto cara a tiranni e guerrafondai di tutto il mondo.
Forza Iannik non ti curar di lui ma guarda e passa