Ma che senso logico e calcistico ha la Operazione Lipani?
Già dal nome sembra una serie TV di spionaggi con risvolti che sono tutti da studiare e interpretare.
È come se fosse lanciato un promettente giovane cantante al Festival dell' Unità di Albenga, tra il pubblico c'e' Epstein, intravedi che ha una bella voce e non sapendo se diventa Al Bano o George Michael, lo mandi alla Sagra dello Gnocco a Sassuolo.
Tralasciando il giustificato pianto piemontese del Gila,che si è forse reso conto che lo squadrone che ha fatto tremare il mondo lo scorso anno contro il Cittadella e il Sudtirol non era tale, che i suo Senatori dopo averli di fatto quasi tutti confermati sono quelli che sono e giocheranno in A mica a Sant' Elena, si è finalmente convinto a gridare "Al lupo al lupo" sperando che qualcuno lo ascolti e lo salvi prima che vada giù dal precipizio.
Dato ormai agli arresti domiciliari Spors, rimpiazzato prontamente dal Chirurgo che appare solo per prendersi meriti altrui con tanto di palcoscenico improvvisato, dietro le quinte c'è lui:
Otto Ottolini.
Un emerito Signor Nessuno ai tempi di Madama tanto che se chiedevi a qualche gobbo, ti rispondeva alla Renzi quando chiese: "Fassina chi?"
Al Genoa si è costruito un ruolo, si è cucito il vestito sempre impeccabile con Samsonite al traino e ha cominciato ad operare in pieno stile Gea.
Ricapitoliamo quindi con le notizie che ad oggi sappiamo:
Cessione solo da annunciare di Lipani al Sassuolo con queste cifre da confermare:
8.5 milioni e percentuale su futura rivendita.
Una operazione questa ultima che ricorda quella di Locatelli alla Juve:
"Te lo pago tra due anni.Intanto gioca gratis"
Acquisizione anche qui da confermare, ma non distante dalla realtà per il neofita De Winter con prestito gratuito e riscatto alla cifra di 10 milioni non si sa se alla prima vittoria o a salvezza acquisita.
Forse nelle intenzioni dell'ex uomo della Cortinassa, ci sarebbe quella di ripetere l' operazione Dragusin che si è rilanciato in B ma in A è tutto da rivedere.
L'operazione Lipani, giocatore che hanno visto in pochi e che se non avesse fatto quel gol (manco fosse quello di Rivera in Italia Germania), con quella del giovane belga sembra un artificio contabile con l'incognita tutta da dimostrare sulle qualità del ragazzo, ma sancisce di fatto una specifica e una certezza:
Appena sboccia un giocatore del Genoa che fa intravedere qualcosa, che potrebbe forse diventare qualcuno, non gli si dà nemmeno il tempo di aprire i petali, non lo si manda in prestito nemmeno da Eziolino Capuano o da Zeman, ma all'apparire del richiamo di una squadraccia come il Sassuolo o come anche della Juve, lo si vende per incassare senza chiedersi se investire su di lui sarebbe stato meglio.
Almeno Preziosi e Zarbano lo facevano come marchio di fabbrica senza ritegno e forse pure per necessità, ma l'uomo Gea fiutato l'affare di famiglia, in combutta e in complicità con il tecnico (figurati se Gila in A lancia un giovane come Mandragora, al limite ricicla Strootman e mette in piedi a tre mesi come una cambiale Badeli),non si fa nemmeno convincere più di tanto dall'uomo Mapei e via ,appena possibile firmerà la cessione.
Che Lipani sia o possa essere un buon giocatore o un bidone, a questo punto ce lo si può anche augurare dato che te ne privi appena ha imparato a vestirsi da solo, non importa più di tanto.
Ora però non ci vengano più a dire Lor Signori che il progetto identitario e futuro del Genoa possa nascere, fecondare e svilupparsi appena recidi uno stelo dall'erba.
Mi farebbe a questo punto, piacere leggere ascoltare il parere non tecnico ma onorario del Presidentissimo.
Scommettiamo che quando Linuccio tremebondo e Pinuccio esaltante, gli dovessero porre la domanda sopra un palco non convenzionato, semmai al centro di una Piazza si rifugerebbe nelle dichiarazioni politichesi di "No Comment"?
Così pronto e solerte a presentare Retegui ,così irriverente nel nominare Blessin ( a proposito Mister complimenti per la vittoria contro una 777 e Auguri per sua moglie),che potrebbe ricordare quando aveva sempre il posto in prima fila ai tempi Preziosiani.
A quei tempi però il palco non glielo mettevano né tanto meno si permetteva di chiedere il microfono.
Ianna