SISTEMA TOTI

La figlia del Netzer di Quezzi non guadagna malaccio 🙂 ora ha inserito pure la Balsomini ,tutte bionde e guardacaso tutte doriane .

Trentanove dipendenti. Contando soltanto i fedelissimi, quelli assunti da Toti con contratti a tempo determinato.
In tutto fanno oltre 100mila euro al mese di stipendi e altri 50mila euro per le spese di trasferta.
E badate che qui non contiamo figure come il segretario generale Pietro Paolo Gianpellegrini, segretario e factotum della Giunta, con uno stipendio che ha sfiorato i 300mila euro annui. Più del Presidente Sergio Mattarella.
Roba da fare invidia allo staff di Biden alla Casa Bianca.
Ecco cos'è il SISTEMA DI POTERE DI TOTI.
C'è il sovrano, Toti, con il suo cerchio magico che decideva le sorti della Liguria a bordo di uno yacht. Cioè Paolo Emilio Signorini e Aldo Spinelli.
Poi ci sono le comparse, come gli assessori.
E poi c'è il sottobosco.
Ogni sistema di potere ha un sottobosco. Decine e decine di persone.
Scorrete l'elenco. Ecco il famoso Matteo Cozzani che si becca 10mila euro al mese più (ancora più incredibile) 11.500 euro di eventuali spese di trasferta. Qualcuno vorrà andare a verificare come siano stati spesi?
Oppure la zarina del totismo, Jessica Nicolini. Per lei ecco 9.400 euro al mese più 10mila euro a dispozione per le trasferte.
E c'è anche il misterioso Emanuele Guy che era sempre accanto a Toti.

8 giorni dopo
mashiro ha cambiato il titolo in Topic degli Off Topic .

La procura della Figc indaga sul rosso a Bellomo in Ternana-Bari, gara di ritorno del playout di Serie B. Espulsione anomala e flusso di scommesse sospette nel pre gara
#ANSA

    [cancellato]

    Caldeggio una "Legge sulla tutela dei club storici".
    La legge dovrebbe stilare un elenco di club calcistici storici sotto l'egida del Coni. Questi club diventano "Patrimonio dello Sport Italiano". In caso di fallimento o di retrocessione in serie inferiori alla C2, la proprietà viene commissariata dal Coni e successivamente affidata a un nuovo management in grado di fornire le adeguate garanzie, in modo che la loro ragione sociale e il loro storico stemma non scompaia.
    Purtroppo è inevitabile che nell'elenco vengano compresi tutti i club che hanno vinto uno scudetto, anche negli anni 90.

    • mashiro ha risposto a questo messaggio

      edoardo777 c'è già.
      E' la legge che invece di farti partire dalla 3a categoria ti fa partire dalla D.
      E' l'evoluzione della riforma che avevamo negoziato ai tempi di Canal con la FIGC in cambio del fatto che non gli avremmo fatto sospendere la partita amichevole Italia-Portogallo.

      Per come funziona ora nel momento in cui ritorni tra i pro, tutti i titoli della precedente matricola sono automaticamente riconosciuti. Come se fossero in continuità.

      Sono scorporate le cose che ti devi comprare in tribunale(Marchio, trofei etc)

      Non so se lo avete visto, comunque potete ripescarlo su RAIPLAY: "Com'è umano lui!" il film per la tv sui primi anni di carriera di Paolo Villaggio. Al di là del fatto che lui fosse doriano e che - giustamente - nelle scene girate nella sua camera campeggi un gagliardetto a strisce... compaiono molte scene girate a Boccadasse dove sventola in bella mostra la NOSTRA BANDIERA, inquadrata più e più volte, più bella che mai....
      Si mangino pure il fegato...

        4 giorni dopo

        Criscitalebano che è un falso storico, perchè si vede chiaramente il grifone odierno e perchè negli anni in cui è ambientato il film quella bandiera non c'era, essendo stata messa la prima volta nel '74. Ho visto il film e non mi ha entusiasmato: far recitare ad un 50enne uno studente universitario, per quanto lo abbiano tinto e truccato è poco verosimile ed il carattere di Villaggio appare molto edulcorato rispetto alle storie raccontate anche nei libri (cito il libro di Cristiano De Andrè in cui racconta come sua madre fosse esasperata dalle uscite di suo matiro e di Villaggio con altre donne che si portavano anche a casa sua). Mi è sembrato una bella favoletta, ma poco attinente alla realtà.

          KanakGroup ovviamente è edulcorato, manca anche l'episodio del viados, ma per un prodotto così non si può pretendere di più...

          22 giorni dopo

          90.000 ad Essen
          Da una parte, 600 delegati di Alternative für Deutschland rinchiusi nella Grugahalle di Essen fin dalle 6 del mattino per il Parteitag che serve a celebrare la storica vittoria del voto Ue quanto a preparare la conquista dei Parlamenti di Brandeburgo, Sassonia e Turingia, le cui urne si aprono fra 60 giorni. Dall’altra, 90.000 antifascisti di ogni genere, età, estrazione sociale, scesi in piazza per formare il muro a difesa della democrazia («Brandmauer») intorno al summit dell’ultradestra diventata ormai il secondo partito nazionale. In mezzo – almeno in teoria – i check-point della polizia pronta ad ampliare a dismisura la zona rossa dove la protesta non passa perché «non si può mica impedire il congresso di un partito con deputati del Bundestag», con buona pace del Comune di Essen e alla faccia dei residenti e dei commercianti che avevano abbassato le serrande per evitare che la capitale della Ruhr si trasformasse nella vetrina politica dei Nazi anziché in una mèta visitabile per i tifosi di Euro 2024.

          MENTRE RIMBALZA pure qui l’altra sintomatica protesta dell’antifascismo, che mette il dito nella piaga della criminalizzazione di chi si ostina a opporsi con massima forza all’idea di Europa propagata dall’estrema destra. «Free Maja!» è lo slogan rimbombante a Dresda dove nelle stesse ore si snoda la dimostrazione contro l’estradizione in Ungheria di Maja T., militante di estrema sinistra trasferita l’altroieri notte con un blitz di polizia dal carcere della capitale sassone alle galere di Orbán, poche ore prima che la Corte di Karlsruhe potesse dire l’ultima parola. «Una chaoten di sinistra» taglia corto la stampa nazionale con poche eccezioni provando a liquidare il caso ormai però irriducibile alla dimensione locale, come dimostra la manifestazione per Maja di venerdì ad Amburgo e le proteste della Linke per l’inquietante tempismo della sua deportazione. Più veloce, ieri solo la rielezione di Alice Weidel e Tino Chrupalla alla guida di Afd. Il congresso ha deciso che saranno ancora loro a gestire il partito che si appresta a costruire il Gruppo Ue dei Sovranisti «senza fretta» per poi instradarsi sulla via del governo nazionale. «Spero potremo replicare il risultato europeo alle prossime elezioni nazionali» sottolinea l’aspirante-cancelliera Weidel, senza spiegare però con chi vuole fare il governo.

          L’ALLEANZA di Sahra Wageknecht (Bsw), unica possibilità sulla carta, resta più che altro il più forte concorrente per i voti nella Germania orientale (sono gli unici due partiti in crescita negli ex Land della Ddr) e per Weidel la fuoriuscita della Linke rimane «la stampella della Cdu, perché rifiutando il dialogo con Afd impedisce l’unità del fronte anti-governativo». La leader di Afd sa bene quanto sia alto (per ora) il muro antifascista non solo nelle demo ma anche sotto il profilo politico. Finché non crolla il cordone sanitario di Spd, Cdu-Csu, Verdi, Fdp, Linke e Bsw, uniti nel veto a qualunque collaborazione con Afd, i fascio-populisti sono destinati al massimo ai governi locali. Anche se la resistenza istituzionale vacilla sempre più, al contrario di quella popolare.

          «I manifestanti hanno provato a superare il limite di sicurezza. Gli agenti hanno reagito con spray al peperoncino» bollettina la polizia mentre Weidel dal palco della Grugahalle tuona contro gli antifascisti: «Ciò che accade là fuori non ha nulla a che fare con la democrazia». Dovrebbe spiegarlo al premier del Nordreno-Vestfalia, Hendirk Würst (Cdu), deciso a ringraziare pubblicamente la massa colorata di manifestanti che hanno «hanno mostrato che non c’è spazio per l’odio e il razzismo nel nostro Stato. Oggi a Essen abbiamo assistito al forte segnale di come la società civile stia in massa dalla parte della democrazia». Plasticamente è davvero così: il corteo partito ieri dalla stazione verso Kennedy Platz e poi la zona rossa è indubitabilmente gigantesco quanto variegato. Non ferma la distribuzione tutt’altro che sottobanco dell’incredibile merchandise della “Junge Alternative”: l’organizzazione giovanile di Afd da tempo accusata di contiguità con la galassia della destra dichiaratamente hitleriana.

          «RE-EMIGRAZIONE ADESSO» è l’adesivo offerto sul banchetto dei giovani “Ja” allestito nella Grungahalle. Campeggia insieme allo sticker «Non ha detto il falso» con il volto di Maximilian Krah, eurocandidato di Afd che si è giocato lo scranno a Bruxelles per aver difeso le SS «non tutte criminali». Ma si vende bene anche la massima sul fenomeno migratorio che «non è una legge di natura». In teoria, materiale all’attenzione come minimo dell’Ufficio della controspionaggio federale che tiene ufficialmente sotto controllo i giovani di Afd più che sospettati di deriva anti-istituzionale; ma è anche un’ultima chiamata per la Polizei nel frattempo impegnata fuori dal centro congressi a provare a fermare centomila cittadini che dissentono sulla legalità di Afd, con la Costituzione in mano.

          Ianna

          Mister_No
          Sono molto felice di questa cosa.
          Grazie Marco delle informazioni. Ah i bei tempi della Pantera....

          Segnalo a solo titolo informativo e di indignazione, un articolo sul Foglio di oggi, che recita cosi in prima Pagina:
          "Altro che Ilaria Salis!
          Candidate Giovanni Toti alle prossime Europee".
          Buona lettura😂
          Ianna

            Ianna ci vuoi te solo che a leggere quella merda di giornale.

              Mister_No
              Ti rispondo in maniera elegante😄
              Non lo ho letto il pezzo su cui scrive Adriano ma non Panatta😂, figlio di Luca, ho solo trovato il trafiletto e credevo che per voi xeneisi, fosse di interesse😂
              Un titolo e una proposta direi eccezionale che Carletto, prenderà in carico appena finisce il Tour dei Bacari
              Riguardo il Foglio lo leggevo solo il Sabato(grazie a te nemmeno più ), e quello sportivo, dove scriveva un altro vostro idolo😂 :
              Timox, il quale passa dal Genoa a Telenord, poi al Foglio e da poco è tornato al Manifesto per mia somma inquietudine.
              Il titolo era bello, e solo per te😄più tardi lo vado a compare e te lo riporto integralmente a costo di non andare alla macchinetta del Caffè😄
              Come disse Totò a Caciocavallo quando gli vendette la Fontana di Trevi, "Aspettami ,non mancare"🤣
              Salutami Yoghi😄
              Ianna