Nell’indifferenza generale criminali di tutte le risme gozzovigliano incendiando il mondo e la risposta della gente va spostandosi verso il radicalismo più becero.
Ieri, un corteo fascista sfilava leggiadro accanto alla stazione di Bologna dove aleggiano ancora i fantasmi della violenza dei padri putativi dell’attuale governo della Repubblica italiana, mentre a Milano si inneggiava serenamente al 7 ottobre con tanto di santino del responsabile, applaudendo recentissimi fatti di Amsterdam. Ripenso agli adesivi con il volto della piccola Anna Frank nelle curve romane, rimuginando lacrime amare rispetto alla crudeltà della storia.
Il secondo mandato di un ottuagenario esaltato quanto sconclusionato, a biascicare di deportazioni e di Viktor Orban come unico leader mondiale degno di menzione, viene considerato una speranza per spegnere incendi innescati da altri estremisti alla guida di governi cruciali per gli equilibri internazionali. Siamo a posto, siamo.
D’altro canto le democrazie occidentali, in piena crisi di credibilità, sono rette da gente talmente screditata da non costituire argine per una qualche ragionevole resistenza. Così le “opinioni pubbliche” votano in massa estremisti di destra con l’intento dichiarato di punire l’establishment, indipendentemente da connotazione e provenienza. Punizione peraltro meritata per come si sono ridotti non fosse che il rimedio è peggio del male.
Non è la prima volta che l’occidente va in crisi d’identità, avvitandosi in situazioni apparentemente senza soluzione come quella di oggi dove il menù post liberista rende indigeste un paio di portate (non rinunciabili) come immigrazione e globalizzazione. La crisi successiva alla prima rivoluzione industriale è costata due guerre mondiali, una paio di centinaia di milioni di morti e quarant’anni di terrore.
Il tutto con armi ridicole, se confrontate alle attuali, capaci non solo di distruggere il pianeta in quarantott’ore se parliamo delle testate nucleari disponibili negli arsenali non solo americani e sovietici, ma anche di interferire pesantemente e velocemente con le coscienze, craccando il sistema operativo dell’umanità ovvero il linguaggio e la comunicazione.
Assisto attonito allo spettacolo senza potermi nemmeno, completamente, rifugiare nel passato per trarre lezioni utili a conforto, se è vero come è vero che quei riferimenti sono i padri e gli zii, seppur traditi, degli orrori correnti.
Sono terrorizzato da quanto passa quotidianamente sugli schermi.
Mala tempora currunt