MAU69
Ciao Maurizio, non sono in grado di conversare in merito alle religioni orientali. Al contrario mi appassiona la storia del cristianesimo in quanto permea la nostra cultura ed ha coinciso con quella del potere politico dall’ editto di Costantino (323dc) e quello di Tessalonica (392dc) dell'imperatore Teodosio in base al quale il cristianesimo niceno divenne l'unica religione ufficiale dell'impero.
In soli ottant'anni il rapporto tra cristianesimo e culti preesistenti (comunque determinanti in praticamente tutte le culture al fine di legittimare il potere cioè la capacità di mobilitare gruppi estesi di persone) fu capovolto.
Fino alla rivoluzione francese, quindi per millecinquecento anni, il Cristianesimo ha rappresentato il sistema operativo per raccontare la realtà, trasformandosi a più riprese dal momento in cui era chiamato, per dogma, a spiegare il “creato” senza possibilità di dubbio.
Una pervasività totale e prolungata che non poteva esimersi da influenzare in modo determinante anche l’umanesimo e i suoi tre figli (liberalismo, socialismo ed evoluzionismo), costretti a confrontarsi con esso fino a considerare la sua negazione come tema fondante come teorizzato da Marx, oppure la continuità dei suoi valori fondamento, come preteso dai liberali.
Non serve qui sopra osservare le scandalose contraddizioni delle narrazioni con i comportamenti messi in atto dagli uni e dagli altri. Le hanno nascoste, (progressivamente sempre peggio ndr), consapevoli di come salvare l’apparenza fosse necessario a conservare il consenso. Addirittura inventandosi guerre e nemici per tirare una coperta sempre più corta.
Ultimamente (15/20 anni?) stiamo osservando un fenomeno impressionante, almeno ai miei occhi: la sfacciata incoerenza tra quanto si dice, o si fa dire dai troll e dall’intelligenza artificiale, e quanto si fa rispetto alla ricerca del consenso.
L’informazione negli ultimi dieci anni è talmente contraddittoria e sconclusionata da fare apparire a sempre più ampi settori della società, più credibile chi tradisce le “parole” con i fatti rispetto agli altri.
Il discredito, meritato e meritevole di vergognoso rigetto, di questi ultimi è fuori discussione. Sia chiaro!
Però impressiona il distacco tra realtà e finzione dove divorziati e puttanieri diventano idoli dei mormoni con la Bibbia in mano… come fanno?
Hanno imparato ad alterare le emozioni e a separare il sentire dai simboli. Le informazioni non devono essere reali ma verosimili, basta agire sulle pulsioni legittime delle persone come la paura della violenza o della povertà. Se poi chi le diffonde e raccoglie i voti e il potere sia un violento o un liberista sfrenato, poco importa. La reazione di rigetto (legittima) verso chi li ha preceduti e rappresenta l’establishment è talmente potente da superare qualsiasi contraddizione.
Nessuno guarda i fatti nel momento in cui ce ne sarebbe la possibilità come mai prima. Suicidi e zucchero raffinato sono le principali cause di morte (al netto delle malattie di vecchiaia) ma parlarne non tocca pulsioni e non muove le masse.
Così ci droghiamo (alcol e psicofarmaci in testa) per dimenticare un qualcosa che non sappiamo manco cosa sia… e votiamo Meloni e Salvini col crocifisso in mano.