mashiro Non so chi arriverà a leggere sin qui, magari nessuno
Lodevole sforzo, in parte condivisibile, in parte no, soprattutto dissento dalla lettura sulle strategie dell'anno scorso, ma non importa.
Importa che ci ricordiamo che anche l'anno scorso, girone di andata, alla porta avversaria si arrivava spesso non più di 2 volte a partita, con un tasso di conversione in gol astronomico, tipo ogni tiro un gol. Basta che il vento della sorte giri male e ti ritrovi con 2 tiri > 1 palo 1 parata del portiere. Segnare creando poche occasioni in Italia non è facile. Nel primo tempo dominato a Napoli, il Como ha dovuto creare 8 occasioni nitide per segnare 1 gol e colpire un palo.
Tornando ai problemi di questo Genoa, c'è la costante, anche da te segnalata di scorcio, dei primi tempi (o meglio, della prima mezzora) giocata quasi sempre bene e con voglia di proporsi. Pressing ragionato, aggressività, anche discrete trame fino alla trequarti, poca o nessuna occasione da gol. Cosa poi succede quando gli altri, dopo averti studiato, ti bucano, è anche un problema di psiche e di esperienza, adesso. Ma prima? Bisognerebbe studiare a fondo le fasi iniziali contro Venezia, Juve e Atalanta. A bergamo, per esempio, dovrei ritornare indietro (dal vivo, in TV non si vede tutto) per vedere tutti i movimenti all'inizio dell'azione che ha portato al primo gol dell'Aatalanta quando noi comandavamo, in quel momento, il gioco. Per capire il motivo che ha sbilanciato tutto l'impianto e sull'accelerazione di Lookman di fatto Retegui era solo soletto dall'altra parte del campo, nonostante la diagonale disperata di Vasquez. Dov'era Bani? Dov'erano i centrocampisti? È importante capire perché è la fotocopia dell'ultimo gol della Juve e fa sorgere il sospetto che gli equilibri li abbiamo solo quando stiamo sottopalla, 10 nella nostra metà campo, ma diventiamo vulnerabili quando mettiamo il muso fuori dai cancelli blindati.
Raccomanderei di evitare le attese messianiche. Messias può apportare, come dicevo tempo fa, un 5% in più di apporto alla fase d'attacco, ma non può ribaltare la situazione. Basta vedere Miretti, atteso da qualcuno come un top player e non come un ragazzo escluso dalla rosa della Juve. Fa alcune giocate da fighetto, ma non può certo cambiare volto al Genoa, anzi ieri ha perso due o tre palle sanguinose in fase delicata di uscita che potevano costare care.
Insomma, non è quello che vediamo e pensiamo noi che può risolvere il problema, ma è importante che chi è pagato per farlo (e ne sa più di noi) abbia uno sguardo lucido e il coraggio di rischiare qualcosa e trasmetta queste doti ai giocatori.