4Mazzi
Caro ragazzo della notte,
la cosa è che sono sostanzialmente d’accordo con quel che scrivi e l’ho anche affermato, dicendo che ringrazieró in ogni caso Blasquez per il lavoro fatto in questi anni, per tutti gli importanti motivi che conosciamo.
In concreto, è un manager che sa fare il mestiere di AD di una società di calcio, anche se con alcuni limiti evidenti che ti vado a scrivere di seguito.
Ti diró anche, in premessa,che, razionalmente,in termini di probabilità, ritengo poco verosimile che abbia affermato quello che riporta il giornalista dei giornalisti.
Ma il mio è un approccio diverso al tema.
Spiego.
Accade alla proprietà quel che ormai sappiamo bene.
Il gruppo dirigente ha dovuto subire la situazione, e gestire la realtà ( bene o male si puó discutere, in particolare sul piano sportivo).
Comunque sia, il ruolo di un gruppo dirigente affidabile ( anche per un eventuale futuro) sarebbe quello di “serrare le fila”, per gestire il presente, in attesa degli esiti fondamentali che si attendono,comunicando pertanto forza ed unità all’esterno.
Questo è un punto essenziale per chi ha dei ruoli dirigenziali, in particolare nel calcio, dove sono coinvolte decine di migliaia di persone interessate.
Diciamo che saper gestire una crisi,è un segnale imprescindibile di maturità.
Quella “cultura aziendale improntata alla riservatezza” di cui opportunamente scrive Greif.
Invece si assiste ad una frattura fra “anime” diverse di questo gruppetto.
Di cui, peraltro, non si comprendono i motivi importanti, essendoci dietro una situazione oggettiva che nessuno di questi puó mutare.
Non si comprende cosa vogliono sostenere, quali accuse si stiano rivolgendo e perchè se le rivolgano.
Tirare nuovamente fuori l’anno della retrocessione, con le famose accuse a due tedeschi che giunsero a fine anno, cercando di variare una situazione drammatica persino a detta di un esperto come Ballardini, è allucinante.
Come i capponi di Renzo Tramaglino, che si beccano, senza motivo,prima di essere spennati!
Cioè miseri comportamenti di personaggetti e personalismi mediocri.
Ma quel che è peggio, è che queste “anime”, non riguardano solo l’interno del gruppo dirigente, ma sono ben inzuppate con quella pletora di zecche, giornalisti, tele conduttori, “veri genoani”, che da sempre vivono in quel sottobosco maleodorante, che riescono ad indirizzare parte dei tifosi ed a spingere affinchè le decisioni siano secondo i loro desiderata, che sono anche i desiderata di procuratori, allenatori, calciatori che di questi lacchè si servono.
Ricordiamo, in questo senso, la campagna acquisti per il campionato di B, estranea alle esigenze del calcio di Blessin e pompata dai soliti noti.
Così come lo striscione sul ponte monumentale e la “campagna di stampa” di quei mesi, nel silenzio della società.
Il mio dirigente ideale del Genoa,cioè quello che non esiste, costruisce un muro di cemento armato fra questo sottobosco e se stesso.
Li tiene fuori da ogni tipo di rapporto che vada oltre le notizie ufficiali e le interviste.
Li fa stare “al loro posto”, comunque fuori dalla Societá.
Ecco,al di là di quello che pensa, che ha detto o non ha detto, come minimo Blasquez non è riuscito ad imporre questo stile al Genoa, viceversa ne è stato addirittura assorbito ed oggi, in un momento delicato, anche lui ne paga le conseguenze.
Concludendo, per il futuro vorrei anch’io un manager che continuasse il progetto di Blasquez e magari lo migliorasse, ma idealmente, e per il bene del Genoa, spero in qualcuno che possieda una maturità ed una personalità superiori.
Del primario invece non scrivo una virgola, sia perchè non vale la pena dedicargli del tempo, sia per tutelare me stesso ed Qdm che mi ospita.
❤️💙