4Mazzi
Per effettuare i bisogni corporali nelle nostre case esiste il bagno. I bisogni corporali non sono la cosa migliore che un uomo o una donna fanno, ma esistono e sono necessari. Così é l'arrabbiatura (o la gioia) del tifoso post partita. Un qualcosa di fisiologico. Non la cosa migliore che sa fare, ma qualcosa che esiste e che é inevitabile. Per dare sfogo alla rabbia esiste sui social un luogo come in casa abbiamo il bagno. È Facebook.
Da quello che ho capito dai fondatori di questo spazio, qui abbiamo l'ambizione di essere un salotto, e non un bagno. Ambizione che condivido e ragione per cui frequento e scrivo su questo spazio. Salotto in cui chiacchiero con amici e famigliari, sorseggio un aperitivo, mi diverto e volo alto coi ragionamenti. E se mi scappa da cagare, vado in bagno. Non la faccio li.
Poi c'é il difetto (ma anche il pregio) della rete. Non ci conosciamo tutti. Abbiamo modo di interagire tra noi, anche in tanti a volte, ma non ci conosciamo, e questo semplifica la critica vicendevole; non ti conosco, non condivido quello che dici, te lo dico. Poi c'è chi lo fa con misura e chi quella misura la perde per strada. Ad esempio io non conosco nessuno, ma mi capita spesso di essere d'accordo con quello che scrivono @mashiro, @Mister_No o @edoardo777. Se però scrivono qualcosa che ritengo sbagliato o che non condivido sono più morbido nella critica, a differenza di qualcuno con cui sono sempre in disaccordo o che non sono riuscito ad inquadrare, e allora magari ci vado più pesante.
Il post partita é critico per il tifoso e difficile da gestire. C'è chi lo fa bene come @mashiro. C'è chi non riesce proprio ad essere razionale.
Il consiglio é: se vi scappa da cagare andate in bagno.
Poi tornate in salotto.