mashiro
Ciao.
Gilardino non doveva fare sceneggiate, nè doveva parlare degli arbitri.
Sarebbe stato sufficiente affermare che, se era contento della prestazione, non era per nulla contento del risultato, perchè con l’Inter si perde meritatamente nove volte su dieci, ma ieri era proprio “la decima” ed il Genoa aveva meritato il pareggio.
Pareggio che non è arrivato non per la bravura degli avversari, ma per un episodio strano, “del quale non intendo parlare”.
E continuare dicendo che vanno bene i complimenti, ma che la sua squadra gioca per il risultato sempre, e quando non arriva “non possiamo essere contenti, nè la squadra, nè la società e neppure i genoani. In particolare quando il risultato sarebbe un merito per quanto è emerso dal campo”.
Queste parole, dette in modo pacato,sarebbero bastate, senza dover troppo leggere o immaginare dietro le righe di un’intervista.
Perchè va bene tenere l’ambiente ancora motivato, ancora attento alla salvezza, al punto che,per non toppare i risultati, ci sono nuovi arrivati che non hanno ancora giocato un minuto, perchè per sperimentare ci sarà tempo,per il rispetto del gruppo storico, ecc.ecc., e poi quando ti portano via punti meritati il risultato non è più così importante e conta solo la prestazione?
I punti, per qualsiasi obiettivo si voglia porre a questo campionato, contano uguale che li si ottenga con la Salernitana o conl’Inter.
Ed i punti dell’Inter non sono ( o non dovrebbero essere) più importanti di quelli di ogni altra squadra del campionato.
Forse questi pochi concetti espressi, avrebbero infastidito qualcuno che preferisce il “sorvolare” o, ancora meglio, il silenzio.
Cioè un fair play privo di qualsiasi indignazione o nettezza, che peró non restituisce dignità, ma, d’altra parte, puó favorire il futuro di chi quelle parole sceglie, di non pronunciarle o, forse,non ne è proprio in grado.