La verità? Un lusso che lascio ai commentatori in voga nel thread sul mercato. Io vivo di dubbi, crescono a ogni frase che leggo, a ogni slogan che sento. E più qualcuno cerca di vendermi certezze assolute, più sento puzza di bruciato.
Leggere certezze granitiche, costruite sul nulla, mi fa venir voglia di spegnere tutto e dedicarmi alla pesca subacquea, (ho la fobia di andare sott’acqua). Ieri sera, all’“Istriano”, il biologo marino – che amo perculare ogni volta che frigna per un evento X – mi ha rifilato, lui si, una verità come un pugno nello stomaco:
«Quando ti leggo sbatterti per far ragionare i genoani, sei commovente. Ti illudi di convincere con il ragionamento chi cambia idea al primo stormir di foglie. Il buon samaritano… quanto riddere»
Hai ragione Paolo. Ma che vuoi farci? Continuo la mia crociata contro i mulini a vento, da Chisciotte testardo, cercando di interpretare con lucidità le parole sdrucciolevoli di Mr. Sucu.
Delusione totale (le dichiarazioni ndr). Nessuna chiarezza su investimenti o assetto proprietario. Solo fumo, e pure denso.
“Continuare a lavorare per rendere il club più stabile e sostenibile”
Peccato che il club sia già sostenibile (30 milioni di MOL), anche se tutt’altro che stabile: il debito e i prestiti a breve hanno prosciugato la cassa da quando il rubinetto da New York è stato chiuso. Un proprietario che ha comprato a sconto dovrebbe metterci risorse proprie. Ma no, nulla di tutto ciò.
“Le operazioni di mercato di questa estate servono e serviranno solo ed esclusivamente il nostro club nel suo percorso di progressiva crescita e stabilità”
Tradotto: parte dei ricavi reinvestiti, il resto a copertura del debito. Nessun impegno, solo frasi da manuale delle giovani marmotte.
“L’arrivo di nuovi soci è una possibilità, ma non per il momento…”
In pratica: aspettiamo che i conti migliorino, così le quote valgono di più. E le quote degli ex proprietari? Nessuna menzione. Bastava dire “alla fine della vicenda giudiziaria” e almeno la platea avrebbe avuto un indizio. Ma niente. Silenzio.
Sul Ferraris? Fuffa. Su Vieira? Fiducia (a essere caustico pelosa). Trasparenza? Irreperibile.
Queste non sono parole di sfiducia, ma lucidità amara. I soliti noti che gestiscono il club – bravi, furbi, riservati – lavorano con le bocche cucite, al limite dell’opacità. È la loro tattica: parlare il meno possibile per trattare meglio.
Quindi aspettiamo: rassegnati ad aspettare col fiato corto e le dita incrociate fino all’ultimo giorno di mercato. Per scoprire se ci arriva un talento… o l’ennesimo “progetto”.
Speremmu. Ma con gli occhi ben aperti.