Se ci mettiamo a fare a gara con i sentimenti e li mescoliamo con quelli che nutriamo verso le rumente non ne usciremo mai.
Con tutto il rispetto accetto scianche e, da esule, quando grazie a Mashi ❤️ ho portato mio figlio in Nord con l’Inter mi sono girato da una parte piangendo di nascosto. Sul casco porto l’adesivo “Bailando o ritmo do samba” e tutti i giorni mi vedo lo striscione appeso alla curvetta del vecchio Ferraris. Solo a pensarli mi viene l’itterizia, figli dell’incesto tra odio e invidia. Falsi come Giuda.
Fermo restando tutto ciò ritengo:
- ingiusto e improponibile sfrattarli contro la loro volontà dal Ferraris dove (purtroppo) giocano da 79 anni
- progettualmente complicato, costosissimo e non sostenibile economicamente dalla collettività rifare lo stadio rispetto alle nostre esigenze dove è situato attualmente se non tirandolo giù, rifacendo le carceri da un’altra parte
- contrario all’interesse del Genoa CFC rinunciare ad uno stadio di proprietà univoca adatto alle sue esigenze.
In base a questi assunti non trovo auspicabile il riscatto dello stadio attuale ristrutturato da parte del Genoa CFC come ipotizzato nel caso della famosa proposta vincolante che mai sarà finalizzata, con qualunque scusa o cavillo, in mancanza di una soluzione per le rumente. Allo stesso tempo, anche fosse, il fatto di sloggiarli potrebbe addirittura costituire un enorme danno dal momento dovessero mai, in un futuro anche lontano, trovare il modo di finanziare uno stadio nuovo.
Capisco molto bene le perplessità rispetto a questa posizione come anche quelle relative alla reale disponibilità di un’area alternativa adatta all’interno dell’area urbana genovese.
Senza questa possibilità perdiamo però una delle poche chance di vedere migliorare il Genoa in futuro perché non ne esistono molte altre per aumentare sensibilmente i ricavi e mettere qualcosa di diverso dalle prestazioni sportive a patrimonio per sostenere senza saltare i maggiori costi che tutti auspichiamo per ambire ad altre posizioni in classifica.
Le nostre priorità oggi sono altre, come ho scritto così tante volte da asciugarvi i coglioni: messa in sicurezza del nuovo azionista rispetto ai vecchi, mantenimento della categoria, partecipazione di soci capienti in supporto a Sucu, riduzione del debito, etc.
Però voglio sperare si possa guardare un giorno oltre l’emergenza e pensare ad avere un centro sportivo come si deve per la prima squadra, giovanili e Women, uno stadio nuovo di proprietà moderno e capiente per i genoani, presupposti inscindibili rispetto alla possibilità di competere con Fiorentina e Lazio, cagando in testa a Talanta e Torino come avremmo potenzialità di fare.
Morirò genoano anche finissimo in terza categoria però vorrei vedere fare, almeno provarci, le cose giuste per tentare di costruire un grande Genoa.
Lo stadio è un progetto a trent’anni: oggi, nella situazione data, starei al giochino dei politicanti senza investire un euro pensando però a pianificare un futuro diverso.
Me ne sto in estrema minoranza, prenderò tutte le gnere del caso ma voglio sperare agiscano così. Almeno quello.