Carissimi che di elezioni scrivete,
vi lascio qualche mio pensiero.
Intanto, vale riflettere:
per cosa abbiamo, o avremmo potuto, votare?
Quando si approccia l’argomento Europa, il grande rimosso è la realtà politica e giuridica dell’Unione europea. Dal punto di vista del diritto costituzionale, l’Europa non esiste: quella che chiamiamo «Unione europea» è tecnicamente un patto fra stati, che concerne esclusivamente il diritto internazionale .
Il trattato di Maastricht, è un accordo intergovernativo fra Stati.
Ogni stato fece ai tempi la propria trattativa.
Lascio stare quali furono gli accordi dell’Italia allora, perchè non è argomento di oggi, se non per ricordare la costrizione all’aberrante pareggio di bilancio nella nostra Costituzione
( totalmente fuori dallo spirito della Costituente del 1947).
I funzionari dell’Unione europea tentarono anche di colmare questo deficit democratico stilando il progetto di una cosiddetta costituzione europea.
È significativo che il testo che va sotto questo nome, elaborato da commissioni di burocrati senza alcun fondamento popolare e approvato da una conferenza intergovernativa nel 2004, quando è stato sottoposto al voto popolare, come in Francia e in Olanda nel 2005, è stato clamorosamente rifiutato. Di fronte al fallimento dell’approvazione popolare, il progetto fu tacitamente – e forse bisognerebbe dire vergognosamente – abbandonato e sostituito da un nuovo trattato internazionale, il cosiddetto Trattato di Lisbona del 2007.
Va da sé che, dal punto di vista giuridico, questo documento non è una costituzione, ma è ancora una volta un accordo tra governi, la cui sola consistenza riguarda il diritto internazionale e che ci si è pertanto guardati dal sottoporre all’approvazione popolare.
Pertanto alle elezioni europee non votiamo un parlamento, perché esso manca del potere di proporre leggi, potere che è prevalentemente nelle mani della Commissione europea.
Ricordato questo, torno al presente ed al teatrino di queste elezioni, che comunque fungono da test per indirizzare e, soprattutto, confermare le politiche della Commissione europea.
L’unico interesse/preoccupazione che ho su questo test, nel mio distacco totale da qualsiasi passione per la farsa in atto, è quello di comprendere ció che ci attende (quasi scontato) e soprattutto se esistono “sacche” e gruppi di minoranza che possano costituire una sorta di resistenza ad una deriva in corso da decenni e che oggi sta giungendo ad apici per me inquietanti.
I due temi fondamentali in ballo nei test elettorali, ieri ed oggi, sono le politiche economiche dettate dalla Bce e le guerre, dettate dagli Usa.
Se l’Europa sempre maggiormente va verso il centro-destra, si notano nel voto, magari sottotraccia, forme di antagonismo, come, quali esempi, le sconfitte di Macron e Scholz, che in effetti portano voti alle destre estreme per l’assenza, quasi ovunque, di una sinistra, salvo alcune rare eccezioni, quà e là, di forze politiche che ancora hanno la capacità di rifarsi, almeno in parte,al marxismo.
In Italia queste elezioni sono state un pianto molto più che altrove.
Come viene fatto con i bilanci del Genoa, stiamo ai numeri( scusate se grezzi ed imprecisi, ma sostanziali)
Affluenza 49,69%. di 47 milioni e 300.000 aventi diritto.
Per cui hanno votato circa 23 milioni e 500.000.
I partiti conformi alle politiche Bce e “bellicisti” ( su Ucraina e Palestina) sommati, al di là del risultato del singolo gruppo, vanno oltre il 76% delle preferenze!!!
Il 76% corrisponde a 18.000.000!
Questa è la realtà dei numeri!
Detto questo, anche nel mio contesto famigliare/amici/ conoscenti, diversi sono gli “entusiasmi” dovuti al fatto che nel 24% restante, Avs è arrivata 6%, prendendo un pó di quel che hanno perso i 5 stelle, in quanto maggiormente abili nel candidare nomi ad “effetto” dei quali avete discusso.
Per carità, nulla contro questi nomi e speriamo facciano bene quel che possono.
Ma, sinceramente, sono candidati “acchiappavoti”, per arrivare almeno al 4%. Il che potrebbe starci,in forze politiche organizzate,se fossero come “gregari”, ma non certo come candidati “leader” che costituiscono riferimenti essenziali.
Oltre al 16% di Avs+5 stelle, rimane un ulteriore 8%, frazionato in gruppi che mi pare non abbiano neppure raggiunto il 4% necessario
Questo è quanto, e non è, almeno per me,
un bel vedere!
Salvo sorprese positive in futuro, per chi, come me, ha a cuore la vita e la dignità delle persone, è un momento pessimo, che non riesce per nulla ad essere addolcito da qualche “caramella” di bassa qualità, considerando anche che non è possibile nutrirsi con le caramelle.
Comunque, ed in ogni caso, sempre in alto i cuori!!!