Oggi sono triste.
Mi sento come @Sunnyboy253 qualche settimana fa. Come quando, da ragazzo, la fidanzata di cui ti eri innamorato e con cui facevi sesso ad ogni occasione, ti lasciava, nel bel mezzo dell'estate, per andare con qualcun altro.
Provo quella sensazione di tristezza e scoramento, che ti svuotano da dentro.
Perché Albert "the wizard" Gudmundsson é stato l'amore calcistico per molti di noi. Il calcio, come l'amore, vive di passioni, di sentimenti. E lui riusciva ad illuminati una gara scialba con una giocata come quella ragazza ti svoltava una serata con un sorriso.
E non sono arrabbiato con lui. È un professionista. Non mi interessa se lo ha fatto per i soldi in più, o per il palcoscenico europeo, o perché credeva di più nel progetto fiorentina (volutamente minuscolo). È il suo lavoro, e sceglie quello che più si addice alla sua carriera e alle sue ambizioni. Del resto quando è venuto da noi ha dovuto cercarci su Google per capire chi eravamo, non posso pensare che abbia i miei stessi sentimenti per la maglia a quarti rossoblu.
E non sono arrabbiato con la società. Ha fatto quello che doveva fare. Con anche il casino del processo che ha complicato la situazione. Ha scelto Vitinha per sostituirlo con un profilo diverso, ma comunque ambizioso. Ha provato a bloccarlo con un offerta economica che fosse adeguata alla nostra condizione e lo ha venduto alle condizioni più favorevoli che si potessero spuntare in questo momento.
Non sono arrabbiato con BlaBlaBla, perché ha detto quello che il momento e il ruolo gli doveva far dire.
Non sono arrabbiato nemmeno con me, che ho provato quella passione calcistica che nessuno mi aveva fatto provare. Ma è sempre meglio aver vissuto questo amore, che vivere nell'aridità della sua "mancanza".
Ho visto passare e cedere tanti giocatori al Genoa, ma la tristezza che mi lascia Albert non la ho provata per nessuno. Forse solo per il Pato, che ci lasciò per un non troppo più ambizioso Torino. E anche lui, con quelle giocate che ti facevano stropicciare gli occhi.
So, perché l'esperienza me lo ha insegnato, che arriveranno altre "ragazze", che il mio cuore tornerà a battere per qualcuno, che mi esalterò per le giocate di un nuovo giocatore.
Ma oggi no.
Oggi mi ranicchio nel letto, e mi compiango. Elaboro il mio lutto sportivo. E cerco la forza per andare avanti.
Albert, mi hai fatto sognare.
Sono troppo maturo e razionale per augurarti il male. Ma sono troppo passionale per augurarti fortune sportive con quella maglia color merda e quella tifoseria inutile.
Da oggi preferisco ignorarti.
Addio, folletto islandese.
😢