Le mie considerazioni su questo momento difficile.
Negli ultimi due anni il gioco di Gilardino era basato sull'uscita dal basso della palla grazie ai piedi educatissimi di Martinez e a suoi passaggi al limite dello spericolato e alla qualità di Albert che veniva a prendersela dentro il campo offrendo quasi sempre una via d'uscita alla difesa.
Questi due pilastri del nostro gioco sono venuti a mancare. Gollini e Leali non hanno quelle qualità coi piedi e inevitabilmente il gioco ne risente, le squadre che ti pressano alto fortissimo ti costringono a giocare la pallaccia lunga verso Thorsby o Pinamonti. Il primo la prende spesso, ma in modo non efficace, il secondo non la prende mai.
Adesso occorre ritrovare un buon modo per uscire dal pressing con la lucidità e la tecnica, e in particolare occorre mettere in campo gente che sappia giocare a calcio e magari far crescere la capacità di Gollini di far uscire la squadra col palleggio.
Purtroppo il disastroso mercato estivo sta presentando il conto. Non tanto e non solo per aver venduto i migliori, che già è un problema quando sei bravo a sostituirli, ma soprattutto se non li sostituisci.
Davanti hai due giocatori contati, Ekuban e Messias hanno una lunghissima storia di infortuni muscolari e fare affidamento su di loro come rincalzi è stato un azzardo imperdonabile.
A sinistra Maturro ha dimostrato di avere mezzi ma di essere molto grezzo. Quando Martin scoppia, non ci sono alternative.
In questo momento patiamo anche un po' di appannamento di Frendrup, che dopo due anni da migliore in campo sta iniziando a battere un po' in testa. Speriamo che non sia perché anche lui, vista l'aria che tira, vuole portare via il mezzo marinaio.
Come sempre, però, tutto passa dalla dirigenza. Le scelte inopinate di Dransfield e Spors sul mercato estivo presentano il conto. Il problema è che, as usual, paghiamo noi.