Ho appena visto live l’intervista di ABC a Biden, 22 minuti che non passeranno alla storia. Per carità, tutte domande ficcanti senza preamboli, altro che certa stampa azzerbinata in Italia (“Presidebte a che ora si è svegliata stamattina?). Domande belle toste, alcune anche brutali ed imbarazzanti come quando gli è stato chiesto se si fosse sottoposto ad esami neurologici e se si rendesse conto di essere indietro nei sondaggi e di avere poche chances di battere Trump a novembre. Biden è sembrato più tonico e presente, ma non credo abbia convinto nessuno di quelli che oggi lo implorano di mollare il colpo. Ha dato la colpa del disastro nel dibattito ad una brutta serata, conseguenza di uno stato influenzale e di innumerevoli viaggi ed impegni (ma il giornalista gli ha ricordato che nei 15 giorni precedenti il dibattito, Biden ne aveva passati 5 a Camp David a riposare 😎, meno male che è suo amico). L’impressione è che Biden ascolti solo chi vuole lui, cioè chi gli da corda e fa parte del suo inner circle e non si renda conto della gravità della situazione.
Parecchi donors, veri e propri “azionisti” di Biden, gli hanno già tagliato i viveri. Vediamo se ci sentirà da quella parte lì, anche se nell’intervista ha fatto lo splendido dicendo che la raccolta fondi proveniente da privati meno abbienti (donazioni al PAC sotto i 200$) sta andando alla grande.