ulbossor ulbossor
Ciao.
“Quel che non funzionava , parlo sempre dello scorso anno,e’ che il lasciare volutamente il possesso palla agli avversari per aspettarli e ripartire finiva poi per essere estremo e quindi tu la palla non e’ che la toccavi poco…”
Prendo spunto dal tuo post per dire qualcosa che penso sullo stato dell’arte e sulla discussione del muretto.
Iniziando da ció che scrivi sul tentare di tenere maggiormente palla.
Il calcio non è matematica, ma la matematica entra nel calcio, se non altro a livello di probabilità.
Proviamo a fare delle ipotesi, non troppo lontane dalla realtà.
Lancio a Thorsby, che dovrebbe prenderla di testa e indirizzarla verso Pinamonti o un compagno.
Otto su dieci la prendono gli avversari.
Quanto dura ognuna di queste situazioni offensive, fra il lancio, conquista del pallone della difesa avversaria e ricostruzione di una nuova azione?
Diciamo, sempre per ipotesi, 10 secondi.
Nelle altre due occasioni la prendiamo e l’azione continua per noi.
Solo il fatto di giocare con una coppia di attaccanti veri, cambia i tempi.
Ovvero, ieri sera, qualche azione di Ekhator, che si sbatte in velocità con il difensore, che cerca uno scambio con Pinamonti, al di là dell’esito, ha un tempo medio di durata sui trenta secondi.
Se anzichè il solo Pinamonti, l’azione fosse accompagnata da altri giocatori, che partecipino agli scambi offensivi, potrebbe durare mediamente un minuto, sempre al di là dell’esito finale.
Se si moltiplicano tutte queste situazioni che si verificano durante l’intera partita, significano diversi minuti in cui il Genoa ha il pallone e non l’avversario.
Avversario che,nella nostra situazione attuale ed anche trascorsa, come giustamente rilevi, solitamente ha comunque un maggiore possesso palla, o per doti tecniche o per filosofia degli allenatori, rispetto al Genoa che, a livello statistico, su questa variabile è penultimo in serie A.
Pertanto maggiore è la durata delle tue azioni offensive, minore è il tempo di possesso dell’avversario, minore è il tempo trascorso nella tua area o nei pressi e minore è la probabilità di subire gol.
Data questa realtà di tipo matematico, poi si potrebbe discutere non sul tempo, ma sull’efficacia delle nostre azioni offensive.
Forse vado controcorrente, ma se facessimo un’analisi fra il tempo trascorso dal Genoa nell’area avversaria in rapporto alle reti segnate ( tre Pinamonti, una Ekhator) o le occasioni da gol ( vedi il finale di ieri sera), potremmo anche non stracciarci le vesti sul valore degli attaccanti , sia di ruolo che di situazione.
Detto dello spunto che mi hai fornito, di conseguenza dovrei anch’io, come hanno fatto Edo ed altri, tornare sul discorso Gila che è collegato e responsabile di quanto ho scritto sopra,sia per il passato che per il presente, al di là delle diversità di risultati fra passato e presente.
Invece mi fermo, perchè quello che penso di lui si conosce, sarebbe ribadire concetti evidenti, che ripetuti divengono anche noiosi e, soprattutto, oggi esiste un bene maggiore da perseguire che, da un punto di vista sportivo, è salvarci.
Allora tento, malgrado l’insana passione che talvolta mi annebbia,di razionalizzare.
Anche pensando che Gila,nell’attuale situazione,abbia non tutte, ma ampie responsabilità e/o carenze, prendo anch’io atto che le ultime tre partite abbiano evidenziato (e ribadito) che il gruppo è con lui.
E questo sul campo ha anche significato un impegno totale, al di là degli errori tattici, delle scelte, talvolta scellerate, e degli infortunati più o meno cronici.
La domanda delle domande è:
cosa accadrebbe al Genoa, per cui a noi, a seguito di un suo eventuale esonero, data anche la situazione cessione in itinere, il diversamente anestesista che imperversa a difesa del suo ego e della sua corte dei miracoli?
Lasciamo stare che un’esonero a fronte di ulteriori risultati negativi sarebbe ineluttabile, un meccanismo sostanzialmente automatico nel calcio.
Ma, al di là della realtà, sempre da considerare, chi dovrebbe/potrebbe venire a sostituirlo?
Ballardini?
Un signore, sempre grato a lui, ma, considerando appunto che lo spogliatoio appare unito, che anche lui si baserà sempre primariamente sui “senatori”, che è un difensivista,cosa viene a fare?
Quale scossa che è nelle sue corde puó dare al Genoa?
E cito Ballardini, ma il discorso vale per il 90% dei disponibili.
Allenatori che in quindici giorni cambiano drasticamente,essendone capaci,moduli e mentalità, ne ho visti pochi. Giusto il Professore e, più recentemente, Blessin.
E quelli eventualmente liberi, con qualità del genere, sono oggi pagabili?
Inoltre, al di là e malgrado le carenze del Gila, sono dell’idea che i calciatori del Genoa, naturalmente compresi gli attuali assenti,non siano così scarsi da non poter raggiungere,al termine del campionato,il quart’ultimo posto, con o senza Gilardino.
Nelle tre ultime partite la squadra, come scrive Edo, ha replicato se stessa, senza le variazioni che si potevano sperare, sopratutto in termini di libeazione da “lacci mentali”.
Ma, d’altra parte, la squadra non si è sciolta,come si poteva temere dopo alcune prestazioni precedenti e preoccupanti,ha reagito, si è compattata.
Non è tutto, ma non è nemmeno poco.
Ovvero c’è vita su questo nostro pianeta, c’è molto tempo a disposizione,per cui preoccupiamoci il giusto, ma non traiamo conclusioni definitive.
Diciamo, viva gli applausi finali della Nord ieri.
Proviamo così e vediamo di sfangarla!
In alto i cuori!❤️💙