Impossibile per me una qualsiasi forma di disamina tecnica, sia perché oggettivamente di calcio capisco poco, sia perché la partita dalla Nord, tra una spruzzata di Ciassa Manin, un pizzico di Jigen 16157 e una generosa porzione di "Monelli si nasce", non la si vede. Con la testa oscillante a destra e sinistra, ho trasformato il palo del Torino in un tiraccio sbagliato di molto e, solo per radio, ho appreso che in realtà eravamo andati a pochi cm dalla frittata. Il mio parere squisitamente emotivo è che le partite contro il Toro sono diventate ormai un'apoteosi di noia, una sorta di perenne e ripetitiva lezione sul funzionamento di un Archivio di Stato. Così, a fianco a qualche sussulto per una rimessa laterale conquistata, il picco emotivo l'ho raggiunto quando ho visto che i giocatori impegnati nel riscaldamento erano stati tutti richiamati verso la panchina. Falsa gioia: non era un tutti dentro ma un Rien ne va plus. Il punto me lo prendo, con grande soddisfazione pure. Però non mi farebbe tanto schifo vedere prima o poi, di nuovo, un Genoa Torino ritmato, brillante, indomito, antico. Ricordo con rimpianto un 2 a 2 firmato Nappi Kallon allo scadere. Quello sì che era stato un signor Genoa Torino! Due squadre, un cuore solo. Oggi, invero, piuttosto bradicardico.