AleR
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“Quello che il tribunale farà, tuttavia, è assicurarsi che il ricavato dalla vendita degli asset vada a soddisfare i creditori e non nelle tasche di Josh e Pasko”
Buongiorno AleR.
Credo tu abbia centrato il punto del problema attuale e dei contenziosi in atto.
Non sono un avvokaten, ma, per esperienze personali, ho avuto modo di approfondire qualcosa sul “diritto societario” in situazioni di crisi.
Ad esempio,in una normale società di capitali, i soci, salvo colpa grave o dolo, non sono responsabili dei debiti verso terzi se non hanno percepito denaro dalla Società stessa. Diversamente diventano responsabili personalmente ed in solido nei confronti dei creditori, privilegiati o meno.
Ovviamente riguardo il tema 777/Acap stiamo parlando di fondi finanziari e assicurazioni internazionali per i quali il diritto potrebbe prevedere altre normative o dinamiche più complesse.
Ma, detto questo, è probabile che i principi che conducono gli stati di crisi siano sostanzialmente simili.
Pertanto,chi si appella ad un tribunale, vuole naturalmente evitare che eventuali cessioni di asset siano seguite alla sparizione dei ricavi (non si fidano e fanno il loro interesse).
Oltre al tentativo di divenire creditori privilegiati.
777/ Acap,difendono i propri interessi,ma non credo, nella situazione data, che abbiano intenzione di muoversi fuori dalle norme
( spartirsi i ricavi, come scrivi), perchè diversamente rischiano in quanto persone, considerando che negli Stati Uniti sono severi su questa tipologia di reati.
In sostanza, un conto è aver fallito i propri fini finanziari ed uscirne con il danno minore possibile, altro è il carcere per i singoli responsabili.
Detto questo, il tribunale diventa l’istituzione che decide priorità ed interessi in contesa, controlla la congruità delle decisioni e degli eventuali importi, ma comunque nessuna delle parti coinvolte ( giudici compresi) ha interesse a prolungare una crisi, a bloccare eventuali cessioni degli asset, svalutandoli ulteriormente, in sostanza andando a peggiorare una situazione già di per sè negativa, soprattutto per chi ha crediti da esigere.
La velocità, i tempi brevi significano denaro e questo concetto banale lo conoscono tutti i protagonisti della vicenda, giudici compresi.
Il tutto per dire, tornando a noi, che la situazione specifica del Genoa ha un senso se si risolve nel giro di qualche mese.
Al contrario,si rischia velocemente una svalutazione, un deprezzamento sul piano economico e magari una retrocessione su quello sportivo.
Quel che mi fa pensare che questa ultima ipotesi abbia (per fortuna) scarse possibilità di divenire reale, è che non sarebbe una tragedia solo per noi, romantici e passionali, ma lo sarebbe certamente anche per “le tasche” di tutti i coinvolti, estranei ad ogni romanticismo e passione, nella questione 777.
Diciamo, due interessi distanti, che in questo frangente vanno a coincidere.
Saluti!