Seguo l'onda del tema. E parlo di tifosi. Della loro incidenza collegandola alle prestazioni e a tutto l'ambiente.
Per me è sempre doloroso sentire o vedere scritto che la passionalità nostra sia un freno. Anche quando, in questi momenti, la spirale è negativa. Ma la spirale non ce la siamo creata noi. Potremmo magari amplificare ma di certo, fin quando si ravvede impegno e attaccamento, noi tifosi genoani non siamo secondi a nessuno.
Vorrei quindi non si dica che il tifoso genoano affossa. Non lo direbbe Zangrillo (anche se magari lo fa di comodo) e non lo dobbiamo dire noi. Tutti gli anni passati in Nord ad urlare, a tornare a casa afono non mi fanno sentire per nulla affossatore.
Gilardino ha goduto, e tutt'ora gode, di una coincidenza astrale ottima per lui: l'appoggio incondizionato di stampa e dirigenza locale. Non fu così per molti. Certo, la situazione societaria gli crea più di un problema però, se contestualizzata, è parte integrante da 9 mesi. La cessione Dragusin è stata il punto di partenza di un declino attuato in estate. Io fatico a credere, ma son io e non conto nulla per non urtare le sensibilità altrui, che Gilardino non sapesse di un certo tipo di situazione che avrebbe creato l'attuale. E coi rinnovi richiesti e i riscatti attuati hai chiuso il cerchio delle responsabilità.
Ma, ripeto, non a molti allenatori è concesso di far pena come nelle ultime tre partite senza particolari contestazioni (la somma è puramente casuale, io mi riferirei al solo derby vergognosamente perso).
Detto questo deve rimanere ma ci deve dire se può trovare soluzioni fattibili con la rosa che ha in buona parte avallato.