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Sul pubblico sfondi una porta aperta. Ho già scritto in passato che il pubblico genoano è l'esempio lampante di "pubblico sportivo", che non significa che non fischi o insulti gli avversari (succede ovunque), ma significa che prevalentemente canta e sostiene la propria squadra in ogni circostanza. Il pubblico cagliaritano è invece un esempio lampante di "pubblico ostile". Ostile nei confronti della squadra avversaria, dell'arbitro, della terra e del cielo. È un pubblico che canta molto poco, zitto o sibilante quando la palla è nei piedi dell'avversario, ma che si accende con ferocia non appena la sua squadra prende palla o non appena un suo giocatore cade a terra. Le azioni d'attacco vengono accompagnate con boati e l'insulto è costante nei confronti di arbitro e avversari. È un pubblico che condiziona. Pensando alla partita d'andata, a parti invertite non oso pensare cosa sarebbe successo sui due rigori. Hai voglia di dire che un bravo arbitro deve saper resistere senza farsi inibire, ma poi si sa come va. Fischia il primo fallo contro, prende fischi e insulti, fischia il secondo fallo e apriti cielo, poi comincia a fischiare meno e a lasciar correre il gioco duro. La squadra lo sa, e ne approfitta. Non so che arbitro augurarmi. Mariani da qualche tempo mi è poco simpatico per come gigioneggia con la faccia da duro. Guida vive di gloria usurpata e ne conosciamo i limiti. Marchetti e Colombo sono giovani rampanti e quindi poco condizionabili dalla "politica", ma non credo che li rischino in quella bolgia. Ho paura che scelgano un Rapuano, o lo stesso Sozza. Una volta facevano fare il quarto all'arbitro che mandavano la giornata successiva, per fargli studiare la squadra. Ora spesso fanno fare il VAR all'arbitro scelto per la successiva. Ma il VAR di chi? Del Genoa (Sozza) o del Cagliari (Fabbri)? Domani sapremo. Di Bello incombe, Pairetto sgnignazza sullo sfondo.