Itálien sen desten

Ianna Ma chi era impegnatissimo era Retegui.
Erano giorni che cercava di capire chi fosse sto belin di Mameli!
All'inizio pensava fosse un suo compagno di nazionale che Spalletti gli aveva scelto come suo compagno di stanza.

Poi Frattesi che era suo vicino di sedile, gli ha suggerito come si faceva a scuola, sottovoce:
" E' er massaggiatore."

Infine, dopo aver finalmente scoperto chi fosse Goffredo, ha cominciato a ripetere il primo verso:
Tra poche ore dalla panchina si dovrebbe alzare e almeno la prima strofa, belin, la avrebbe dovuta già imparare.
La seconda se la dovrebbe essere scritta sulla bendatura della sua mano .

https://video.gazzetta.it/retegui-conosce-l-inno-nazionale-che-risate-/3a316a6d-dc22-4d11-b36b-6d47f418cxlk

AleR
Devo dire che nell’intervista appare davvero simpatico; in campo l’ho un po’ patito per le querelle sui rigori, mi è sembrato spesso egoista ma evidentemente nello spogliatoio si fa ben volere e non tira indietro la gamba (salvo forse una partita in cui è uscito e poteva stringere i denti, in casa se non erro ma non ricordo quale fosse, se Empoli o Frosinone);
se resterà con noi vedremo probabilmente un Retegui ben diverso nella prossima stagione.
ForzaVecchioCuoreRossoblu

Grifo4ev3r

Anche secondo me Retegui in campo sembra più antipatico di quello che in realtà non è, è molto “intenso” in partita e si vede che si esige molto. E poi se non sa l’inno anche sti cazzi…

AleR

Spero sempre che prima o poi qualcuno, in nome del buon gusto musicale, proibisca ai calciatori e agli atleti in generale di stonare gli inni. Che si tacciano!

Ianna almeno la prima strofa, belin, la avrebbe dovuta già imparare.
La seconda se la dovrebbe essere scritta sulla bendatura della sua mano .

Mi dispiace correggerti, Pasquale, ma la seconda strofa non la sa nessuno. Ormai tutti si limitano a ripetere l'orribile prima e amen.
Eccola:
Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi,
Perché non siam popolo,
Perché siam divisi.
Raccolgaci un’unica
Bandiera, una speme:
Di fonderci insieme
Già l’ora suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L’Italia chiamò.

Ianna

I giornali si adattano a chi li legge e le tv a chi le guarda, come i politici a chi li vota. Non è il declino della politica o dell’editoria, è il declino della gente e del Paese purtroppo.

Di Retegui ne parliamo l’anno prossimo ma già ti anticipo che con Gilardino, Sabelli e compagnia farà tra i 15 e i 20 gol.

edoardo777 la seconda strofa non è "poropò poropò poropoppoppoppopò!"?

AleR
I giornali sono come chi li legge. Una penuria totale.

Ianna Mi verrebbe da aggiungere lo slogan degli Europei di Calcio

Qual è? Lo ignoro completamente