Ho letto tante cose interessanti, alcune per me molto vicine a ciò che penso, alcune un po’ meno, voglio solo sfruttare ciò che diceva @mashiro riguardo alla casalinga di Voghera e Obama (avete letto la sua autobiografia? Vi invito a farlo nel caso) per fare un inciso.
Occhio a solidarizzare col debole, col povero, con “l’oppresso” perché questo non è così tanto diverso nell’animo dal potente, ricco ed “oppressore”. Al giorno d’oggi, non esiste nessuna coscienza di classe (è mai esistita?), ci viene da empatizzare con l’oppresso, nulla di più umano che simpatizzare per il perdente della vita, ma non pensiate che l’oppresso in quanto tale sia eticamente migliore dell’oppressore, anzi, perché l’oppresso se ne avesse la possibilità si trasformerebbe in oppressore, della peggior specie aggiungo. Non esiste nessuna superiorità morale del popolo, della classe “lavoratrice” (sempre se vogliamo parlare in maniera vetusta). Esistono solo singoli individui che portano acqua al proprio mulino, a volte percorrono la strada al pozzo con altri e si fanno aiutare — o aiutano — a portare l’acqua, ma non per un senso del dovere superiore, un imperativo categorico (Kant quanti danni che hai fatto), ma soltanto per interessi particolari.
E visto che ho tirato in ballo Kant, il dovere comportarsi secondo una morale superiore, il dover seguire un’etica. Devi essere un bravo cittadino, devi essere una brava persona, devi seguire un certo stile di vita, devi devi devi. Ma chi lo stabilisce? Perché? Perché annullare se stessi? Chi decide — ad eccezione delle leggi — qual è la giusta etica? Perché mi devo indignare se Carlos Sainz indossa un orologio da mezzo milione di euro, come dice la Ferrario (https://www.formulapassion.it/motorsport/formula-1/orologio-di-lusso-assurde-critiche-a-sainz-da-cruciani-e-ferrario-zanzara-richard-mille)? Perché Sainz non dovrebbe essere libero di indossare un orologio di sua proprietà? Perché qualcuno dovrebbe sentirsi offeso? Per quale motivo una persona deve sentirsi in dovere di rispettare una presunta morale superiore quando l’unico suo reale dovere è quello di rispettare la legge? E chi la stabilisce questa morale superiore? Su quali base? E se uno non concorda?
Io sinceramente a volte sono abbastanza spaventato da questo, sarà il mio sentimento anarchico, ma vedo molto bene come stiamo andando sempre di più verso un mondo che si indigna e si offende per qualsiasi cosa e che pretende che le proprie istanze siano universali. Tu DEVI comportarti così perché lo diciamo noi e noi siamo nel giusto. Un approccio che a sinistra si vede tantissimo — ahimè — e che ha fortissimi connotati dogmatici-religiosi. La vita come una missione superiore, divina, la politica e l’etica che pervadono l’essere. Tutto prestato alla performance social, come se fosse un prodotto ed un palliativo per una vita insoddisfatta, per poi scadere infine nella più becera ipocrisia.