Una delle più grandi assurdità delle aggregazioni umane è avere sostituito l'ideale della ricerca della felicità con la mitologia del lavoro coatto, che serve al potere dominante per condizionare e ricattare le masse.
Idolatrare il lavoro significa accettare e condividere le regole sociali del potere dominante, che nella maggior parte dei casi ha sostituito la schiavitù con una forma più sofisticata di dipendenza.
In un'utopica società giusta il lavoro è la soddisfazione delle proprie inclinazioni creative o dei propri talenti, non il solo mezzo per riscattarsi dalla fame o dai bisogni primari, in una logica dominata da chi maneggia le risorse.
Venendo al nostro orticello:
ART 1
"L'Italia è una Repubblica fondata sui morti sul lavoro".