Flavyn Cepu Mason
Ormai era tutto pronto.
O quasi.
Flavyn Mason non aveva più nessuna scoria dell'incidente.
Era libero psicologicamente, in fondo aveva distrutto un manichino della Primark, ma soprattutto lo era fisicamente.
Si era fatto prestare dalla nipotina, quella della paperella gialla e collo rosso la corda e si era allenato duramente alla Rockie.
Peccato solo che fosse inciampato 9 volte su 10.
Al suo fianco Adriana, pardon Gianna che aveva chiesto e ottenuto dal suo capo reparto il part time.
Flavyn gli aveva chiesto non di diventare sua moglie, ma la sua Segretaria e lei entusiasta, aveva accettato credendo di fare come la Pam di Michael Scott in The Office.
La prima cosa da fare era stata fatta:
Un annuncio sulla Gazzetta di Masone che Gianna aveva scritto a macchina, e inviato nella cassetta delle poste di Masone, il cui ritiro era previsto un solo giorno a settimana:
"Brillante giovane neopatentato fornisce Ripetizioni Private a 3.5 euro all'ora.
Astenersi perditempo e abitanti di Campo per motivi politici."
Due ore dopo che l'annuncio apparve tra i necrologi e i soliti annunci della Lidl tra cui le imperdibili offerte al 50% con scadenza a mezzanotte, nei pressi del garage dove i due vivevano, si formò una fila chilometrica che sembrava il casello di Genova Est durante i lavori in corso ad agosto.
Gente di tutta le età si ammassarono appena fuori ,tanto che ad un certo punto si pensò pure di chiamare la Security , transennare la strada e chiamare i nonnini per regolare il traffico.
Giovani ventenni, qualche trentenne, anche qualche sessantenne espulso dal Cepu e dalla Pegaso, molti bambini tra cui un neonato di appena due mesi la cui madre voleva che parlasse subito lo spagnolo.
Serviva un notebook di ultima generazione per scrivere gli appuntamenti da fissare, i nomi, gli indirizzi e i numeri telefonici, non ultimo le parcelle che ad occhio e croce li avrebbe resi milionari e chissà forse più in là, una luna di miele alle Cinque Terre.
Invece Flavyn diede a Gianna un block notes di quelli che si comprano al Tutto Un Euro, con la raccomandazione sacra:
"Fanne buon uso"
Erano talmente tante le richieste , gli argomenti da trattare, l'aggiornamento a cui sottoporsi, che Flavyn Mason escogitò un piano strategico simile a quello del Generale Patton..
Allungare la fascia oraria delle ripetizioni private:
La prima era stata fissata alle 4.30 , ultima alle 23.30.
Sabato e domenica compresi.
Era in malattia non pagata, la Viscardi imperterrita lo chiamava sempre , la buca delle lettere era stracolma di ingiunzioni da parte dell'Inps, ma lui approfittando anche di questa situazione, andava avanti ,fiducioso della riuscita dell' operazione Recupero Mesi Perduti , sotto lo sguardo sempre languido di Gianna.
Domenica mattina alle 4.30 dopo 5 ore di attesa nella piazzetta adiacente ,come se volesse prendere il primo posto del concerto di Pupo in coppia con Cristiano Malgioglio per una indimenticabile versione di Gelato al Cioccolato, si presenta un 23 enne di Rossiglione:
Voleva una ripetizione di un'ora di matematica:
Gianna che era passata il sabato sera al reparto cartoleria della Primark comprando quel blocchettino con i numeri prestampati dall'1 al 12500, quelli che hanno la cosiddetta madre e figlio, diede al ragazzo mezzo assonnato il numero 1, raccomandandogli di conservare l'esemplare raro, che chissà un giorno sarebbe potuto valere milioni di euro.
"Fanne buon uso", disse Gianna recependo alla perfezione i consigli e i dettami di Flavyn Mason.
William questo il suo nome in onore di William Sidis, doveva risolvere un problema di matematica:
Sulla catena della sua bici ,quella con combinazione a quattro cifre ,non si ricordava il numero per sbloccarla dal palo dell' Enel.
Era indeciso se fosse 1423 oppure 4321.
Da tre giorni, mattina e sera si era cimentato nella soluzione e all'ultimo tentativo, il 2341, decise di rivolgersi a Flavyn.
Mason non si perse d'animo e andò a rovistare in quella scatola con cui aveva lasciato il suo lavoro prima di ritornare a Masone.
Scovò il cubo di Rubik e dopo 55 minuti di tentativi ,a meno 5 dallo scoccare dell'ora pagata in anticipo e che Gianna avrebbe ricordato con il campanello di Barbara Palombelli di Forum, trovò la soluzione.
Sempre in quella scatola di cartone, prese una tenaglia ,la diede a William e disse:
"Fanne buon uso".
Alle 5.30 era già tempo della seconda lezione:
Si presentò Giambattista Parisi, un laureando alla Università di Staglieno.
Aveva un problema di fisica nucleare.
"Nessun problema" disse Flavyn mentre Gianna staccò il tagliando numero 2 senza però dire "fanne buon uso".
Giambattista era andato dalla nonna la quale aveva avuto un piccolo problema alla tenda del suo balcone:
Aveva inserito quella asta in alto, che fa da manopola al fine di far abbassare la tenda sole, ma dopo 18 ore ininterrotte di giri da destra verso sinistra,si era reso conto che girava a vuoto e la tenda gialloverde, non si abbassava di un millimetro.
Flavyn ancora una volta, si ricordò della sua scatola marrone con cui aveva lasciato il lavoro alla Standard & Poor's, lesse sul manuale di Leroy Merlin che forse doveva girarlo nel senso opposto.
Gianbattista ritornò quattro giorni dopo ,con l'asta ammaccata e un brandello di tenda da sole appeso come una bandiera.
Alle 635 in lieve ritardo tant'è che Gianna preparò una tisana Bonomelli a Flavyn alquanto scosso e con il cervello in fumo per le lezioni appena terminate, si presentò Bruno che aveva un problema di fisica quantistica.
Da quando aveva iniziato il suo nuovo lavoro alle Generali , il suo capo gli aveva consigliato l'utilizzo della matita.
Non queste di ultima generazione in cui basta inserirle dall'alto già belle e pronte come l'insalata Coop.
No, quelle di una volta, che si mettono dietro l'orecchio, rosse possibilmente, che usano i muratori per delimitare le misure di una mattonella, oppure per scrivere sul retro a quale piano o stanza appartengono.
Ebbene Bruno ogni qualvolta si sedeva nel suo mega ufficio ,dotato dei migliori confort e delle più recenti tecnologia , quando stava per affilarne un puntina al punto giusto , essa inspiegabilmente si rompeva e cadeva sul suo tappetino marcato Apple.
Quando lesse delle ripetizioni private di Flavyn Mason non ci pensò su tre volte e si rivolse all'esperto di Masone:
Flavyn che era esperto di punte di matite, ci aveva fatto pure una tesi di laurea sulle Staedtler, non si perse d'animo e dalla sua scatola estrasse un temperamatite gigante che sembrava una trebbiatrice e lo diede al suo cliente per un supplemento di 5 euro che Gianna incassò entusiasta come se avesse fatto 6+1 al Superenalotto.
La giornata volgeva al termine erano leggermente stanchi, Gianna contava l'incasso del giorno trovando solo un pò di difficoltà quando doveva contare le monete da 50 centesimi,mentre Flavyn durante le sue rare pause riprendeva la corda e saltellava meglio di Silvester Stallone.
Quando era il tempo dell'ultimo appuntamento quello delle 23.30 al citofono di Maison Mason in Masone, suona il campanello:
Uno stridio di cornacchia annunciò l' ultimo cliente della giornata:
Era un signore di mezza età sulla cinquantina, paffutello, robusto bene in carne ,con addosso pare un camice bianco.
Gianna riuscì a intravedere la scritta sul grembiule macchiato di rosso pomodoro.
Come aveva fatto a non riconoscerlo subito?
Era U Sciu Aldo,non Spinelli ma il proprietario della famosissima , tre stelle Michelin, il Pappagallo di Masone!
Lo fanno scendere raccomandando di stare attento alle scale ripidissime come le scale dei Bovoli , e lo fanno sedere su una sgangherata sedia che Gianna aveva preso al Primark sezione Casalinghi Padiglione F con lo sconto del 50 più 5 per la modica cifra di 4.5 euro,
U Sciu Aldo è stanco e si vede,fa fatica a parlare, sembra affranto e biascica poche incomprensibili parole in quel dialetto di Masone che è un misto fritto tra Alessandrino e arabo della Cirenaica:
"Dottor Flavyn "debutta alla grande U sciu Aldo.
"Ho un problema che solo lei può risolvermi:
Sa la mia trattoria va a gonfie vele specie il martedi e il mercoledi,facciamo buoni incassi, quasi 100 euro al giorno, non mi lamento, il cuoco è un pò pasticcione , il maitre alza un pò il gomito, la cameriera sculetta un pò se vede un foresto, il lavapiatti Amin lava bene con lo sgrassatore di Dacca, mia moglie alla cassa fa gli occhi dolci a quei pochi imprenditori che arrivano su, ma da qualche settimana abbiamo un problema:
"Mi dica ", interrompe Flavyn tutto incuriosito e pronto ai blocchi di partenza a dare la risposta come Bolt alle Olimpiadi di Pechino del 2008.
"Il punto è che tutti i miei clienti si lamentano per le cime che prepariamo.
Le cervella di budella che solo il nome dovrebbe non far toccare il piatto non sono più richieste, malgrado al cuoco ho dato indicazioni di aumentare l'imbottitura che deve essere diversa dal polpettone Amadori!
Io ci metto piselli, pinoli, prosciutto cotto, alloro, altro vitello , un bastoncino Findus , quattro scaglie di pecorino sardo e un leggerissimo tocco di peperoncino calabrese dei monti dove fu girato Zero Zero Zero, me lo ha consigliato proprio Saviano quando è stato licenziato dalla Rai.
Eppure i mie clienti si lamentano,dicono che non è corposo, che è leggerino.
Lei che consiglio può darmi per non farmi avere brutte recensioni?"
Flavyn si trovò per la prima volta in difficoltà.
Lui esperto di tutto, dalla zanzariere ai tramezzini, dalla Edilizia Acrobatica ai bus sostitutivi , al cospetto delle cime , si trovò spiazzato.
Ma ancora una volta Gianna gli venne in soccorso:
Con un segno impercettibile delle labbra, modello Signorina Silvani, gli indicò il cucchiaino che gli aveva regalato Nina la infermiera moldava del reparto Ortopedia.
Flavyn si illuminò come Archimede in Topolino ed estrasse dalla famosa scatola, un residuato bellico del semolino di Nina con l'aggiunta preziosa di una confezione di Brodo Knorr risalente ad una ventina di anni prima.
"Ne faccia buon uso", disse Flavyn a U Sciu Aldo che ringraziò, pagò e diede pure la mancia di 1.5 euro.
La giornata era finita ma tra cinque ore sarebbero ripartiti con le lezioni private del giorno dopo.
Gianna diede un rapido sguardo all'agenda e al nome del primo appuntamento:
Bayazet c'era scritto.
Flavyn ricordava il nome ma non ne inquadrò il volto,non aveva il QR code.
I due stanchi morti si apprestarono a tuffarsi nel materassino gonfiabile ad una piazza e mezza che Gianna aveva comprato in saldo alla Primark di Masone.
Sotto le note di Bruce Springsteen di "I born in Masone", i due si addormentarono dopo sole tre ore con gli occhi spalancati verso l'alto:
Una perdita di acqua scendeva dal primo piano,ma a questo Flavyn Mason ci avrebbe pensato in una pausa delle sue future ripetizioni private.
Ps: Per gentile concessione di U Sciu Aldo:
https://youtu.be/yL-bHR_gbJY?si=IXChTSG-zQr8hFV0
IannA