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mashiro altro che "belin de vegi", io allora sono decrepito: andavo allo stadio ancora con le braghe corte, nei distinti davano i cuscini di carta ( che alla fine venivano regolarmente tirati in campo, nella gioia per la vittoria, nella rabbia per la sconfitta), c'erano i signori che vendevano, con caratteristiche scatole di legno tenute al collo dalla fettuccia delle avvolgibili, i "ciungai", le biglietterie aperte fino a cinque minuti prima della partita, Beppe in frac rossoblù, le bandiere solo all' inizio e per le reti, i numeri dall' 1 all' 11, niente sponsor sulle maglie, i palloni o marroni con la cucitura o a spicchi bianco neri, i portieri con maglioni o neri o gialli o verdi o blù in tinta unita con pantaloncini e calze uguali ai giocatori di movimento, Albertosi nel Cagliari aveva addirittura un fiammante maglione rosso, il tizio che passava durante la partita con cordiale e caffè Borghetti, l' annunciatore che reclamizzava che suo nonno, suo padre e lui vestivano da Mauri ... sembrano secoli fa'