Bortolazzi
Ti sei dimenticato di una terza categoria, i tifosi che, sapendo che non è possibile scendere al compromesso pane salame - vincere, perché con Gilardino non si vincerà un belino (fa anche rima)😜, ma si sopravvive, vorrebbero invece vedere qualcosa di più piacevole in campo, così, almeno per gioire e godersi la singola partita.

Almeno ché, vincere, non significhi il traguardo dei 40 punti, nel caso alzo le mani 😏

    NostrAcarus
    Vincere vuol dire conseguire il miglior risultato possibile a seconda del materiale umano che hai a disposizione. Perchè se c'è qualcuno che pensa che con un andata dove hai dovuto schierare Puscas o Ekuban titolari potevi ambire a giocartela per andare in Europa, allora alzo le mani.

    Per cui, l'anno scorso era essere promossi direttamente, quest'anno era fare un campionato tra i 40 e i 50 punti con salvezza tranquilla. Il prossimo potrebbe essere quello di fare un campionato tra i 45 e i 55 punti. E quello dopo puntare all'Europa. Per ora Gilardino ha dimostrato di saper centrare gli obiettivi che gli sono stati posti. Per i prossimi vedremo se sarà ancora con noi, se gli daranno una rosa di valore crescente e se sarà in grado di raggiungerli. Io sono pronto a scommettere che lo saprà fare.

      Bortolazzi
      Non sono così convinto che senza due suoi uomini chiavi (Albert e Badelj) saprà fare di meglio, poi certo , che se l'alternativa si chiama Grosso, allora Gilardino tutta la vita.

      Bortolazzi
      Io credo che la rosa del Genoa sia buona. E che i punti che abbiamo siano anche pochi rispetto alle partite giocate confrontate con possibilità di tenere risultati o vincere. Per cui, nonostante siamo una neopromossa, avremmo potuto stare nel gruppo Monza e Co.
      Sono sempre d'accordo con le opinioni di Pasquale (salvo valutare i distinguo di Greif e Namaskar, miei lumi tutelari) e stavolta vedendo il sostegno di Acalo alla teoria condita di Pasquale convinto ancor più soprattutto perché Pasquale giustamente idealizza la passione per una squadra andando a cercare il top.
      E ripeto risultatisti o giochisti poco importa.
      Disposto però a sperare nella riconferma di Gilardino ma desiderando un gioco talvolta più brillante.

        MAU69 Io credo che la rosa del Genoa sia buona. E che i punti che abbiamo siano anche pochi rispetto alle partite giocate confrontate con possibilità di tenere risultati o vincere.

        Io anche credo che la rosa sia buona, ma è innegabile che giocare mezzo campionato senza attaccanti di livello accettabile (salvo Gud che però non è una punta), con gli esterni che abbiamo e senza un cambio di Badelj, renda difficile fare più di quello che si è fatto.
        Io non amo quello che ho visto finora a livello di gioco, salvo qualche eccezione, ma confesso che sarei curioso di vedere Gilardino con la squadra completa fin dàll’inizio.

        • MAU69 ha risposto a questo messaggio
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          MAU69 Ci siamo nel gruppo di Monza e C. e io personalmente queste grandi partite di Monza e Torino non ricordo di averne viste, noi siamo legatissimi ad Albert e loro lo sono a Colpani, non vedo grandi differenze se non che siamo una neopromossa

            Bortolazzi Cosa dovrebbe fare il Genoa? Deve espandere la propria fan base o cercare spettatori anche fuori Genova e l'Italia?
            Per me la seconda cosa è molto prematura. Troppo.
            Io credo che il Genoa debba consolidare in città lo zoccolo di tifosi andando a guadagnare i non interessati e i delegazionisti tiepidi e junior

            Caro Mario, faccio la solita eccezione per te e poi me torno in letargo.
            Mi sembra ,con un topic in cui non si parlava per una volta del Genoa avviato da mesi in acque tranquille e in alto mare, di aver esposto una realtà e un aspetto che riguardasse non gli esteti del calcio, non gli avidi del risultato, ma i semplici pantofolai e divanisti come me, al cospetto di una grande partita quale è stata ieri sera tra Pep e Carletto, a prescindere dal risultato.
            E ho semplicemente messo in risalto che scevri di un interesse di parte, forse si sarebbe privilegiato non il tiki taka ,ma nemmeno il catenaccio ad oltranza, con ripartenze sporadiche affidate a giocatori che in fondo indossano la casacca gloriosa quanto nera del Real.

            Sono certo che se per caso il City avesse vinto ai rigori la logica del risultatismo sarebbe scomparsa e ribaltata in nome del "alla fine il City lo ha meritato".
            Ed invece niente:
            Più forte il richiamo del non gioco a procedere, del non gioco a prescindere in nome del Risultatismo, tra non poco l 'undicesimo comandamento .
            Non capisco, mi adeguo e lo rispetto.
            W l'Italia, W Carletto e w la Patria, comunque e ovunque.

            E vengo al tuo orticello:
            Vorresti se ho capito bene spostare gli obiettivi di una società calcistica, atta a conseguire risultati sportivi a quelli puramente economici, di business e di marketing?
            Fammi capire che forse il mal di testa mi fa intendere male:
            Secondo il tuo ragionamento il Genoa targato 777, non persevera e insegue il conseguimento di risultati sul campo, ma fuori con l'assimilazione e la acquisizione di nuovi genoani, semmai togliendoli al Doria e affrettarsi di andare all'Ufficio Nascite e mettere su il cartellino "Nato genoano", appena nasce un bebè?

            Perchè se è cosi, e questa sarebbe una ennesima devianza e deviazione Made in Usa, possiamo pure chiudere la baracca e concentrarci sull'aspetto economico, sul bisiniss alla Totò, sulla conformazione geologica del territorio e sulla demografia dell'entroterra genovese.

            Che poi se non ricordo male, dovrebbe già essere appannaggio dei colori rossoblù, in quanto gli apolidi dovrebbero di per sè già rappresentare ,una strenua minoranza, tolti i tempi di Garrone e Mantovani dove ebbero grande aderenza sul territorio come le gomme da pioggia alla Ferrari.

            Il mio e chiudo parallelo tra Gila e Carletto, nulla è se non la conferma che il clichè quello è e quello resta ,anzi semmai ce ne fosse bisogno è la consacrazione di ave scelto e intrapreso la strada giusta perche il Mister da Campetto, ha raggiunto gli obiettivi e stanne certo che non si discosterà da una posizione di centroclassifica, senza stress e senza patemi ,come è nel suo stile e come gli è stato richiesto.

            Quando e se avrà altri giocatori per poter impostare altro gioco e anche tre passaggi di fila come ho sperato nel secondo tempo a Firenze(dove ancora una volta il Risultatismo la ha fatta da padrone), lo vedremo a Giugno
            Senza Albert e con l'ennesima Campagna Prestiti targata Ottolini.
            Intanto aspetto il rinnovo a 1.500.000 netti all'anno per uno che tre passaggi di fila li avrà fatti vedere al massimo 5 volte.
            Ci rileggiamo lunedi quando firma.
            Intanto mi raccomando stasera:
            "Fanculo gli Inglesi", specie se c'è il Gasp e anche Carletto.
            Ciao
            Ianna

              Massi
              Vero, ma la rosa al completo non l'ha nessuno e quelli scassati li abbiamo presi noi compreso Retegui che ha giocato ininterrottamente.

              Luka
              Siamo sempre stati un pó di punti sotto..

              • AleR ha risposto a questo messaggio

                Ho sentito le dichiarazioni di Ancelotti (che, per quanto sono patriottico io, sarebbe potuto essere Domenech e non me ne sarei accorto): “In casa del City ti salvi solo giocando con accortezza, concentrazione e capacità di capitalizzare quel pochissimo che ti concedono”. A me, onestamente, non sembrano parole eretiche nemmeno se sei alla guida del Real Madrid di Bellingham, Vinicius e compagnia. Tutti davano il City favorito. Tutti, in Inghilterra, danno il City favorito per il Double (Scudetto e FA Cup). Molti in Inghilterra davano altamente probabile il Treble con il back to back in Champions.
                Onestamente, questo Real (con l’ottuagenario Nacho) se gioca a viso aperto in casa del City esce sconfitto 6-2. Ancelotti, ma credo avrebbe fatto la stessa cosa anche un Tuchel o un Xabi Alonso, ha preferito non mostrare la giugulare ma tentare di parare le zampate dei leoni del City.
                I rigori e la fortuna lo hanno premiato. Non ci vedo poi nulla di così assurdo né vergognoso in tutto ciò, al netto soprattutto che mi stanno profondamente sulle balle entrambe le società (da simpatizzante Forest e Bilbao).
                E, ripeto, sono arciconvinto che non il solo Ancelotti avrebbe affrontato la partita allo stesso identico modo. A prescindere dal luogo natio.

                  Luka io personalmente queste grandi partite di Monza e Torino non ricordo di averne viste

                  Il Monza ha il portiere che ha fatto più parate di tutta la Serie A (oltre al fatto che le avversarie hanno colpito parecchi pali). Trovi l’annata no di Di Gregorio o, semplicemente, giochi senza Di Gregorio e ad Empoli ne beccano 3 da Didi Nicola.
                  Togliamo il portiere titolare (e rivelazione, tanto che lo vogliono tutte e tre le strisciate) alla squadra che ha ricevuto più tiri nello specchio della porta di tutta la Serie A e vediamo se fanno un campionato tranquillissimo come quello di quest’anno…
                  Diverso il discorso per il Toro che punta sulla fisicità, sulla riaggressione sulle seconde palle, sui rinvii lunghi di Milinkovic-Savic. Squadra che, come il Genoa, non piace agli esteti ma fa giocare quasi sempre male anche gli avversari (e, per me, è una dote tattica anche questa).

                  Parliamo di donne.
                  Non sembra, ma diventa un tema pertinente se ci mettiamo a disquisire della bellezza o della bruttezza del calcio.
                  In una donna la bellezza fine a se stessa non regge il confronto. Ve lo dice uno che ha fatto parecchi casting in vita sua. Non regge perché il concetto di bellezza è universale e nessuno mette in dubbio che miss Italia sia più bella della figlia di Fantozzi, ma ad un certo livello, quando si deve scegliere il top, entra in gioco la soggettività e non vale più il criterio generale. Allora, quello che colpisce la sensibilità individuale può essere un'imperfezione, o in altro caso la sensualità, o in altro caso la mitezza, in altro l'aggressività, in un milione di casi una combinazione di misteriose onde magnetiche per cui non ci sarà mai unanimità. Poco male. La maggior parte di noi non si confronta col top e si sa accontentare.
                  Ma nel calcio è uguale. Il criterio della bellezza è un elastico che si allunga da una parte e dall'altra a seconda del proprio modo di vedere, dei propri pregiudizi e del cinema che ognuno si fa mistificando anche parecchio. Una cosa è certa. Chi è convinto di giocar bene e perde riceve i complimenti dei vincenti, e passa alla storia come colui "che gioca bene". Ma il "giocar bene" non è un dato certo, anzi è quasi sempre frutto della mistificazione. Nell'esempio di Ianna avrebbe giocato bene chi ha tenuto palla per 80 minuti segnando un gol su un rimpallo in area e avrebbe giocato male chi ha tenuto palla per 10 minuti segnando un gol dopo che Rodrykuban ha sbagliato a porta vuota e si è ritrovato casualmente la respinta del portiere tra i piedi. Oggettivamente, due gol di merda. Al di fuori dei pregiudizi quale sarebbe il verdetto empirico? Che una squadra ha avuto bisogno di 80 minuti per segnare e l'altra ce l'ha fatta in 10. Elementare Watson. Non vedo altro modo di fotografare la situazione, a meno che nel regolamento del calcio non sia scritto che se fai 250 passaggi menando il torrone è bello e se invece scatti in profondità e infili la difesa è brutto. Siamo sempre lì: a uno lo eccitano le tette grosse, un altro sbava per i fisici skin delle ballerine classiche con tette piccole e capezzoli ben evidenziati.
                  Ancelotti ha pareggiato 3-3 giocando alla spagnola e ha pareggiato 1-1 giocando all'italiana. Non credo nemmeno che fosse preordinato, dato che nessuno poteva sapere che il Real avrebbe segnato dopo 12 minuti. È successo, e memori dei gol da polli segnati e subiti nella partita precedente, i giocatori hanno difeso il vantaggio. Credo che lo avrebbero fatto il 90% delle squadre di calcio, incluse quelle di Guardiola, che il catenaccio lo fa gestendo palla. A qualcuno piace, ad altri fa cagare. Perô Guardiola è stato (forse lo è ancora, ma la mia idea è che ormai sia incartato su se stesso) un grande tattico pragmatico e risultatista. Ha capito che il Barcellona subiva da troppi anni lo sconquasso dell'arroganza dei tecnici olandesi (e loro allievi spagnoli), il cui fondamento era "ce l'ho solo io", in puro stile top model. Gente che dalla qualità estraeva poco succo, troppo poco, e che il Barcellona vinceva molto meno rispetto allo strapotere tecnico. E ha trovato una sintesi perfetta per esaltare il lavoro della cantera, che educava al palleggio e all'estro, dando un senso vincente a quelle qualità, in sostanza "facendole rendere" in termini di risultati. Senza rinunciare. d'altro lato, ai Puyol e ai Busquet. Ha creato un marchio e ha venduto quel marchio in tutto il mondo, perché è stato un marchio vincente.
                  Ancelotti non riesco a vedere che dia una particolare impronta alle sue squadre, salvo usare il buon senso. Va benissimo al Real, che ha un'arroganza diversa da quella del Barcellona olandese: comprare tutto il comprabile, incluso gli arbitri e la pubblica opinione, e lasciar fare a chi va in campo. Concetti con i quali tattici più o meno raffinati, tipo Mourinho o Capello, lì durano poco anche se vincono.
                  Per anni abbiamo vissuto la favola del mitico calcio inglese, basato sull'ignoranza tattica e di fatto buggerato non appena metteva il naso all'estero. Intendiamoci, avevano ragione. Ma quando hanno inventato le regole del calcio, rifacendosi al rugby, cioè possesso palla per arrivare in meta (gol), quindi 2 difensori a guardare, 6 uomini di movimento per portare su l'azione e due che si lanciavano dentro, hanno sbagliato a non prevenire l'opposizione degli avversari nella riconquista della palla, il contrasto duro, il fallo sistematico, il fuorigioco e un sacco di altre eventualità. Quando gli svizzeri e i viennesi hanno cominciato a capire che la tattica poteva limitare la potenza, subito imitati dai tedeschi, il loro calcio non era più competitivo. Ancor peggio quando, attraverso gli uruguagi, gli italiani hanno ancor più affinato ed esasperato tattica e strategia, sul finire degli anni 60, e hanno poi sviluppato i concetti basilari negli anni 80 e 90.
                  Ci sono volute regole nuove per tentare di riportare il calcio all'ingenuità originaria. Ma essendo impossibile, si è arrivati a un simulacro di calcio-spettacolo dove si segna di più perché non si possono toccare gli attaccanti in area, volano cartellini di tutti i colori, i giocatori tecnici cadono a terra morti appena li sfiori e ora il VAR fa piovere rigori a catinelle come se tutte le squadre fossero il Real Madrid (che comunque ne riceve sempre qualcuno in più). Diversa la storia in Sudamerica, dove del Brasile si ricordano solo le fighettate dei colpi di tacco, senza andare invece a capire che, a differenza dell'Inghilterra, i carioca avevano una coscienza tattica molto sviluppata, da cui ha attinto in parte l'Olanda degli anni d'oro. Il Brasile giocava a zona, approfittando di un calcio dove il contrasto era limitato all'area di rigore, dove il presidio degli spazi era inesistente e appoggiava il suo gioco sulla proiezione dei terzini, sull'uso dell'ala tattica, sul regista che innescava le proiezioni dei centrocampisti-attaccanti. Questo già nel 58. E questo dopo che l'Uruguay aveva dimostrato come il calcio "bailado", senza coscienza tattica, poteva essere schiantato,
                  Alla fine della fiera, non si può ridurre la "bellezza del calcio" a chi tiene di più la palla o annaspa per 80 minuti alla ricerca di un gol che non arriva. Quel concetto di "bellezza" è un calcio da seghe dove non si tromba mai. Sbaglia chi cita Zeman in quel contesto. Il calcio di Zeman è un calcio basato sulla profondità, sul palleggio che favorisce l'aggressione fulminea degli spazi, sull'antico modello uruguagio, poi ungherese e in parte viennese, di cui il primo calcio tattico italiano (Rocco, copiato da Herrera) è una geniale semplificazione, per evitare l'inferiorità fisica di quei tempi, mentre il calcio di Zeman richiede un dispendio esagerato. Scoglio era verticale, Bagnoli, in modo diverso, era verticale, per restare a noi. Il calcio bello per me è profondo e verticale, ma è anche vero che per me le top model bellissime e che se la tirano sono meno interessanti della massaia sensuale del piano di sopra. A ognuno il suo, ma non spacciamo concetti universali. A me la Premier fa cagare, perché vedo un'approssimazione tattica enorme in funzione dello spettacolo. Gol che entusiasmano il pubblico alticcio e fanno vendere le magliette, a fronte di disposizioni tattiche difensive da oratorio, mi fanno solo rabbia e tristezza. Ma molti si divertono e quindi dovrebbero godere vedendo il gol preso dal Genoa a Firenze: che spettacolo! E che spettacolo il gol di Radonjc a Torino!
                  Dico di più. In molte partite giocate dal Genoa in casa (molte con Juric), ma anche alcune di quest'anno con Gilardino, contro squadre modeste (Salernitana, Empoli, eccetera) il Genoa ha attaccato di più e tenuto palla più degli avversari. Basta per dire che ha giocato meglio, anche se ha pareggiato o perso?
                  In certe opinioni vedo molto qualunquismo. La differenza non è il possesso o il palleggio o la difesa, ma lo sbocco di quella disposizione tattica, finalizzata al ribaltamento di fronte, alla ricerca della profondità e del gol. Poi è vero che molte partite dovrebbero durare solo 10 minuti, quei famosi 10 minuti finali in cui la squadra che perde si riversa in avanti sputando l'anima alla ricerca del pareggio. Eliminiamo le retrocessioni e giochiamo partite dove non c'è niente da perdere. Grande intrattenimento, ma non è più calcio.

                    edoardo777 Allora, quello che colpisce la sensibilità individuale può essere un'imperfezione, o in altro caso la sensualità

                    Datemi Jane Birkin e i suoi denti separati e in cambio le farò alzare la Champions. Alla faccia dei perfezionisti 😜

                      edoardo777 A proposito, sei troppo giovane o ricordi un Monza-Como 3-3 di serie B? Primi anni 80, mi sembra.

                      In teoria non sono troppo giovane per ricordarla. Ma non la ricordo perché sono di Sesto San Giovanni, ho sempre guardato con un po’ di disprezzo la capitale della Brianza, ci ho vissuto (non integrandomi mai) per un po’ di anni e ora, per questi motivi, pago pegno dovendomi occupare della squadra di Galliani per motivi di lavoro.
                      Ne ho memoria solo perché ho avuto a che fare con Daniele Massaro che (se non sbaglio partita) fu mattatore del match con due o tre reti, come mi raccontò tronfio

                        Ianna
                        Sempre forza Liverpool

                        • Ianna ha risposto a questo messaggio

                          FerrettiLindo1893

                          Ne ha segnate due.
                          Io avevo tre amici in campo, del Como. A suo modo, per i tempi, fu una partita "eroica" tra primo e secondo in classifica. Arbitrava Agnolin, a proposito. Il Como segnò per primo, poi il Monza andò sul 3-1. Fece incazzare Agnolin e ho saputo dal campo che disse: "Avete giocato duro e l'ho tollerato. Adesso venite a rompere i coglioni? Vi assicuro che non vi risparmio più niente". Mancavano 10 minuti. Assalto del Como, gol del 3-2 e allo scadere Agnolin fischia rigore per il Como, che pareggia. Il rigore purtroppo c'era, se lo inventava era più bello, ma allora gli arbitri potevano inventarseli così come non fischiarli (soprattutto allo scadere) anche se erano evidenti. Lui fischiò, e anche con una certa soddisfazione, devo dire.

                          MAU69 Sempre forza Liverpool

                          Attento a quel che scrivi 😁
                          Qui e altrove, è un covo di vedove Gasperiniane, pronti stasera a festeggiare con il mano il tricolore ed esporlo sui balconi, in nome dell'ex allenatore del Genoa, dell'Italia che abbatte e sconfigge le Armate di Churchill, in nome del Risultatismo e della cittadinanza onoraria di Arenzano.
                          Ti diro di più:
                          Se per assurdo o per bisbiglio, ci fosse il sentore o la minima possibilità di rivedere Gasperson sulla panchina del Genoa, come aveva proposto la corrente mediterranea nella misura del presidente onorario, sai Gilardino dove lo avrebbero mandato?
                          "Il Genoa cfc 1893 ringrazia il Signor Alberto Gilardino per l'opera svolta e gli augura le migliori fortune."
                          E in sottovoce avrebbero bisbigliato:
                          "Belin ci eravamo rotto i maroni di Gila, era ora che lo cambiassero e tornasse il Gasp."
                          Ianna

                          edoardo777 Parliamo di donne.

                          Ci sto Edo.
                          E allora ti propongo un quesito:
                          Sfilano sul red carpet di Cannes due donne:
                          Milena Vukotic e Charlize Theron.
                          una tutta abbindolata e ben truccata, l'altra acqua e sapone e semplicemente per come è.
                          Te sei neutrale con tua moglie al fianco, attento a non farti beccare per uno sguardo interessato, scommetto che dirai alla consorte che non non hai alcun dubbio:
                          "Scelgo Milena ha un fascino nascosto tutto suo".
                          I Risultatisti Genoani e non sono cosi:
                          Preferiscono vedere e apprezzare il Genoa di Gila,ma in cuor loro amano e rimpiangono quello del Gasp.
                          Statte bbuono e salutami a'signora😆
                          Ianna

                          FerrettiLindo1893 al netto soprattutto che mi stanno profondamente sulle balle entrambe le società

                          Siamo sulla stessa lunghezza d'onda, anche io non sopporto né City né Real. Se devo essere sincero non nutro grande simpatia neppure per il Barça, al netto delle godute per le vittorie contro i multicolor. In Spagna simpatizzo pure io per l'Athletic Bilbao e un po' per l'Osasuna, che ha i colori rossoblu come il Genoa. Viva le squadre basche insomma! 😉

                          Non ho guardato le partite di ieri e neppure le relative gare di andata, ma mi piacerebbe una finale Bayern-BVB con vittoria dei gialloneri di Dortmund, che sarebbe la rivincita della finale del 2014, persa per una magia di Robben a qualche centesimo di secondo dai rigori. Ma essendo genoano mi aspetto una finale PSG-Real Madrid, che non guarderò, perché pure i parigini mi stanno pesantemente sulle palle.

                          Forza Genoa e un grande abbraccio rossoblu! ❤💙