Ianna Pensavo, da qui il motivo del post estemporaneo di ieri sera, che Voi al cospetto di una partita neutrale, in cui il tifo e l'essere di parte non pregiudica i giudizi, i commenti e i risultati, vi potesse indurre ad almeno una riflessione, che so, estetica,
Ottimo spunto.
Nelle discussioni su Gilardino e il suo Genoa ci incartiamo sempre su bel gioco si - bel gioco no, risultato si - risultato no.
Partiamo da qualcosa che non ci annebbia la mente dalla nostra passione ma dovrebbe poter essere analizzata in maniera più asettica.
Credo che la maggior parte degli spettatori di una partita, che non sia direttamente tifoso di una delle due squadre, guarda un match per gol, occasioni, gesti tecnici. Che poi il gesto tecnico non è solo lo stop e dribbling in un nanosecondo di Albert su rilancio di Martinez con la Fiorentina, ma anche la chiusura su contropiede di Vasquez sempre contro i viola. Ma il primo lo apprezzano tutti, il secondo lo apprezziamo in pochi. Quindi se si parla di grande pubblico, viva Sarri, Guardiola, Klopp, De Zerbi, Crujff, Van Gaal, Zeman, Sacchi e compagnia bella.
Ma, c'è un ma.
Bisogna fare due enormi distinzioni.
La prima è tra il pubblico e i tifosi. Che sono due gruppi completamente diversi. Il pubblico guarda la partita e vuole vedere qualcosa che gli piace. Il tifoso vuole vincere. E qui la mia affermazione è valida in linea generale. I tifosi che preferirebbero perdere ma avendo una squadra che esprime un calcio molto offensivo che crea tante occasioni sono mosche bianche. In generale il tifoso ha come priorità numero uno quella di vincere. Poi se lo fa col bel gioco lo preferisce, ma se deve scegliere tra la prima e la seconda, sceglie la vittoria.
E qui per comprendere le strategie di una società bisogna capire cosa vogliono "conquistare". Vogliono conquistare e consolidare i tifosi, la propria base fan? Oppure vogliono espandersi? Vogliono allargare quella base?
Prendiamo l'esempio della Juve di qualche anno fa. Dopo l'ennesima sconfitta in finale hanno deciso di voler allargare la base fan, per aumentare il fatturato. E lo hanno fatto in due modi: il primo acquistando Ronaldo, che gli ha portato followers per i social e contratti più ricchi. Il secondo lasciando Allegri (capo dei pane-salamisti) e prendendo l'allenatore che esprimeva il miglior gioco in Italia, abbinandolo anche a discreti risultati (Sarri). Poi il Covid e la seconda distinzione gli hanno rotto le uova nel paniere.
E qui veniamo alla seconda distinzione. Cioè all'esigenza storica della piazza e del paese in cui quella piazza si trova. Alla Juve conta vincere. Lo hanno scritto nella loro sede. Non avere tante occasioni, ma vincere. Lo stesso Sacchi, se non ci fosse stato Berlusconi che aveva una ambizione spropositata, sarebbe stato esonerato ad inizio campionato, dopo una partenza zoppicante, perchè in Italia prima di tutto il risultato. Quindi in quasi tutte le piazze italiane è molto difficile proporre qualcosa di molto offensivo, che porta occasioni e gol. Te lo puoi permettere all'Atalanta, al Sassuolo, dove riesci a proteggere l'allenatore dai rumors della piazza. Forse ad alti livelli puoi farlo al Napoli, dove De Laurentis è un uomo di spettacolo e magari riesce a difendere la propria scelta. Forse potrebbe farlo Lotito, che ha dimostrato in passato di sapersene sbattere delle lamentele dei tifosi e degli articoli di giornali e opinionisti. #pioliout, #allegriout e #inzaghiout fioccano come caramelle ai primi inciampi. Non per niente De Zerbi è andato ad allenare in Inghilterra dove hanno un altra cultura calcistica rispetto alla nostra. Dove puoi permetterti di subire gol in contropiede anche se stai vincendo. In Spagna sono presenti le due culture, quella legata al risultato dei blancos e quella legata al bel gioco dei catalani, impostata dal genio di Crujff e portata avanti da Van Gaal, Guardiola, ecc ecc.I blancos sono soliti imbottire le loro squadre di supercampioni, e un uomo come Ancelotti, che cura alla grande i rapporti coi campioni, è in grado di metterli a proprio agio, e quindi dedica attenzione alla fase difensiva e lascia libertà in quella offensiva.
Tornando a noi, che è ciò che ci interessa.
Cosa dovrebbe fare il Genoa? Deve espandere la propria fan base o cercare spettatori anche fuori Genova e l'Italia?
Per me la seconda cosa è molto prematura. Troppo.
Io credo che il Genoa debba consolidare in città lo zoccolo di tifosi andando a guadagnare i non interessati e i delegazionisti tiepidi e junior. E questo lo fai con i risultati e con il marketing aggressivo (Bresh, eventi, spettacoli, ecc). Dobbiamo riguadagnare spazio in città. Poi tra qualche anno potremo pensare di fare lo step successivo.
Ma prima portiamo a casa qualcosa. E Gilardino per me va più che bene per questo se sarà in grado (come credo) di superare lo shock del dopo Albert.