FerrettiLindo1893
"Ho visto tempo fa'un cosiddetto podcast, per altro qui'citato,che raccontava la storia del campionato cadetto 86-87,raccontandolo come quello più emozionante in termini di lotta per la promozione e al contempo per aver proposto sulla scena quello che sarebbero diventati tre futuri allenatori in grado di lasciare un segno in seguito:Galeone, Sacchi e Scoglio.Io che di quel campionato sono ancora invaghito per via dei miei ricordi rossoblù, ho memoria infatti di aver visto per l'appunto solo tre squadre in grado di annichilire il Grifone due volte tra le mura amiche(Pescara-con un devastante Rocco Pagano e dove giocava un certo Giampiero Gasperini,e Parma-il giorno in cui fu'issato per la prima volta lo striscione UN CUORE GRANDE COSÌ)ed una in trasferta (il Messina di Schillaci al'Celeste').Quando dopo tre anni,ci separammo in A dal Prof,con l'arrivo di Bagnoli, indubbiamente ci fu'un ritorno ad un calcio pragmatico, però era la qualità dell'impianto umano che faceva sì di vedere del calcio all'altezza del prodotto finale.Essere sparagnini,con lo schema di ripartenza Signorini, palla al piede che si allarga sulla destra della sua trequarti,lanciando lungo dove Skhuravy la prendeva di testa per Eranio in progressione e relativo cross per Aguilera che la buttava dentro lesto come un falco, era appunto diverso dal pragmatismo dove Bani la passa a Strootman,il quale l'allarga a Sabelli che cerca Ekuban e..A)centra GRIFONI DELLA SUD B)Ekuban chiude gli occhi mentre tira e svigolandola gira come un derviscio su se stesso. Insomma avallando per altro la tesi di MarcoNofx,un certo pragmatismo può essere anche apprezzabile se accompagnato da sano dinamismo ed interpreti corretti. E Osvaldo della Bovisa oltre ad allenare in un calcio dai livelli tecnici superiori in generale,lo faceva egregiamente facendoci entusiasmare(o almeno facendomi entusiasmare)"

    Sunnyboy253 Caro Sunny te per me avrai sempre un posto nel mio cuore per due motivi:
    1) Il tuo nick lo ho adottato per motivi familiari come ti ho spiegato privatamente😂
    2) Sei il fautore mitico del "2% non rappresentativo della popolazione italiana".
    Cosa vuoi che aggiunga di più?😄
    Sei immarcescibile per me.
    ps: Forse a Settembre passiamo al 2.5%☺
    Ianna

      Ianna anche io ti voglio bene Pasquale, come non potrei, anche se di tutte le seimila squadre che tifi in giro per il mondo l’unica che hai azzeccato è il Genoa, 😜

      Adelante, ti prometto che appena posso vengo a trovarti a Venezia con la mia dolce metà. Però non traumatizzarmela eh, mi raccomando! ❤️😂

      Zatopek E Osvaldo della Bovisa oltre ad allenare in un calcio dai livelli tecnici superiori in generale

      Eh… dici poco! Il Genoa di oggi dove arriverebbe nella Serie A dello Scudetto di quelli là? Si salverebbe con tranquillità? Io mi tengo i miei dubbi…

      • Ianna ha risposto a questo messaggio
      • Zatopek ha messo mi piace.

        Ianna Il Risultatismo deve trionfare a tutti i costi anche quando giocano Real e City ,anche se giocasse l'Ama Zulù contro il Johannesburg.

        Questa cosa che nel calcio il risultato è diventato un inutile orpello continuo a non capirla a non accettarla mai nella vita.
        A calcio si vince, si perde e si pareggia.
        Nelle sfide andata e ritorno c'è uno che a valle di questi risultati vince e uno che perde.

        Secondo me chi vince ha sempre merito.

        Io penso che ieri sera il Real non sia riuscito a fare meglio che difendersi in modo organizzato e se ci fosse stata una squadra a pari blasone(il Bayern, il Barcellona e il Liverpool per restare fuori confine) avrebbe perso.
        Perché in un quarto di finale di Champions League la storia, che il Real ha scritto(e sta scrivendo) e il City non ancora, conta.
        Quando Valverde ha colpito Orsato con una pallonata: Nacho era tranquillo e gli ha chiesto come stava, nonostante la palla fosse al limite della sua area, Haaland era preoccupato di sapere chi avrebbe avuto la palla.
        E' una questione di attitudine: come ha detto Ancelotti in conferenza, "Il Real Madrid ha sempre giocato bene in questa competizione " tradotto questa è casa nostra anche se siamo in trasferta.
        Ma se esci dalla partita secca con la musichetta della Champions tra City e Real finisce a tennis: con gli 11 di ieri sera, IMHO. Di tutto il Real si giocano una maglia da titolare senza averla nemmeno certa Bellingham e DeBruyne, qualcuno degli altri non lo portano manco in panchina.

          Ianna Pensavo, da qui il motivo del post estemporaneo di ieri sera, che Voi al cospetto di una partita neutrale, in cui il tifo e l'essere di parte non pregiudica i giudizi, i commenti e i risultati, vi potesse indurre ad almeno una riflessione, che so, estetica,

          Ottimo spunto.
          Nelle discussioni su Gilardino e il suo Genoa ci incartiamo sempre su bel gioco si - bel gioco no, risultato si - risultato no.
          Partiamo da qualcosa che non ci annebbia la mente dalla nostra passione ma dovrebbe poter essere analizzata in maniera più asettica.
          Credo che la maggior parte degli spettatori di una partita, che non sia direttamente tifoso di una delle due squadre, guarda un match per gol, occasioni, gesti tecnici. Che poi il gesto tecnico non è solo lo stop e dribbling in un nanosecondo di Albert su rilancio di Martinez con la Fiorentina, ma anche la chiusura su contropiede di Vasquez sempre contro i viola. Ma il primo lo apprezzano tutti, il secondo lo apprezziamo in pochi. Quindi se si parla di grande pubblico, viva Sarri, Guardiola, Klopp, De Zerbi, Crujff, Van Gaal, Zeman, Sacchi e compagnia bella.

          Ma, c'è un ma.
          Bisogna fare due enormi distinzioni.

          La prima è tra il pubblico e i tifosi. Che sono due gruppi completamente diversi. Il pubblico guarda la partita e vuole vedere qualcosa che gli piace. Il tifoso vuole vincere. E qui la mia affermazione è valida in linea generale. I tifosi che preferirebbero perdere ma avendo una squadra che esprime un calcio molto offensivo che crea tante occasioni sono mosche bianche. In generale il tifoso ha come priorità numero uno quella di vincere. Poi se lo fa col bel gioco lo preferisce, ma se deve scegliere tra la prima e la seconda, sceglie la vittoria.
          E qui per comprendere le strategie di una società bisogna capire cosa vogliono "conquistare". Vogliono conquistare e consolidare i tifosi, la propria base fan? Oppure vogliono espandersi? Vogliono allargare quella base?
          Prendiamo l'esempio della Juve di qualche anno fa. Dopo l'ennesima sconfitta in finale hanno deciso di voler allargare la base fan, per aumentare il fatturato. E lo hanno fatto in due modi: il primo acquistando Ronaldo, che gli ha portato followers per i social e contratti più ricchi. Il secondo lasciando Allegri (capo dei pane-salamisti) e prendendo l'allenatore che esprimeva il miglior gioco in Italia, abbinandolo anche a discreti risultati (Sarri). Poi il Covid e la seconda distinzione gli hanno rotto le uova nel paniere.

          E qui veniamo alla seconda distinzione. Cioè all'esigenza storica della piazza e del paese in cui quella piazza si trova. Alla Juve conta vincere. Lo hanno scritto nella loro sede. Non avere tante occasioni, ma vincere. Lo stesso Sacchi, se non ci fosse stato Berlusconi che aveva una ambizione spropositata, sarebbe stato esonerato ad inizio campionato, dopo una partenza zoppicante, perchè in Italia prima di tutto il risultato. Quindi in quasi tutte le piazze italiane è molto difficile proporre qualcosa di molto offensivo, che porta occasioni e gol. Te lo puoi permettere all'Atalanta, al Sassuolo, dove riesci a proteggere l'allenatore dai rumors della piazza. Forse ad alti livelli puoi farlo al Napoli, dove De Laurentis è un uomo di spettacolo e magari riesce a difendere la propria scelta. Forse potrebbe farlo Lotito, che ha dimostrato in passato di sapersene sbattere delle lamentele dei tifosi e degli articoli di giornali e opinionisti. #pioliout, #allegriout e #inzaghiout fioccano come caramelle ai primi inciampi. Non per niente De Zerbi è andato ad allenare in Inghilterra dove hanno un altra cultura calcistica rispetto alla nostra. Dove puoi permetterti di subire gol in contropiede anche se stai vincendo. In Spagna sono presenti le due culture, quella legata al risultato dei blancos e quella legata al bel gioco dei catalani, impostata dal genio di Crujff e portata avanti da Van Gaal, Guardiola, ecc ecc.I blancos sono soliti imbottire le loro squadre di supercampioni, e un uomo come Ancelotti, che cura alla grande i rapporti coi campioni, è in grado di metterli a proprio agio, e quindi dedica attenzione alla fase difensiva e lascia libertà in quella offensiva.

          Tornando a noi, che è ciò che ci interessa.
          Cosa dovrebbe fare il Genoa? Deve espandere la propria fan base o cercare spettatori anche fuori Genova e l'Italia?
          Per me la seconda cosa è molto prematura. Troppo.
          Io credo che il Genoa debba consolidare in città lo zoccolo di tifosi andando a guadagnare i non interessati e i delegazionisti tiepidi e junior. E questo lo fai con i risultati e con il marketing aggressivo (Bresh, eventi, spettacoli, ecc). Dobbiamo riguadagnare spazio in città. Poi tra qualche anno potremo pensare di fare lo step successivo.
          Ma prima portiamo a casa qualcosa. E Gilardino per me va più che bene per questo se sarà in grado (come credo) di superare lo shock del dopo Albert.

            Bortolazzi il tifoso ha come priorità numero uno quella di vincere. Poi se lo fa col bel gioco lo preferisce, ma se deve scegliere tra la prima e la seconda, sceglie la vittoria.

            Parole sante, straquoto

            • AleR ha messo mi piace.

            mashiro quoto.

            Io ho sempre pensato che chi vince nel calcio abbia sempre ragione e che sia semplicemente stato più bravo del proprio avversario. Al netto di errori arbitrali e sfortune varie che possono capitare ma che sui grandi numeri non fanno poi la differenza (e voi mi direte, ma la Juventus…).

            Credo che giocare bene a calcio sia prima di tutto essere efficaci: se faccio un tiro in porta in 90 minuti e segno mentre tu ne fai 30 ma non la butti dentro, sono stato io bravo. Se faccio 1000 passaggi ma sbaglio quello finale mentre tu ne fai quattro tutti perfetti e vai in porta, sei stato tu più bravo.

            Io ho visto gli highlights di Liverpool-Atalanta: ebbene, sono la conferma di quanto sto dicendo. Si okay, la sfortuna del Liverpool che prende il palo, la traversa, ma sempre errore è. È stato più bravo Scamacca che ha segnato due goal o Elliott che con un bellissimo tiro ha colpito il palo? Io rispondo Scamacca.

            E mi fa proprio strano parlare così, dato che io in carriera sono sempre stato quello “bello da vedere, che fa le giocate di classe, ma poco incisivo sottoporta” 😂

            • AleR ha risposto a questo messaggio
            • Genoasi ha messo mi piace.

              FerrettiLindo1893
              Lindo un mal di testa atroce stamattina mi ha fatto scrivere in maniera errata.
              A scanso di equivoci volevo dire che leggo i tuoi post a prescindere dal Nick e dai contenuti sempre interessanti.
              Mi scuso sommessamente con te se hai interpretato male il mio pessimo post scritto con le pezze n'fronte letteralmente.
              Poi appena mi passa ti rispondo seriamente sulla Pertitudo e su quella squadretta tra le prime 10 in Europa.
              E ci divertiamo ☺️
              PS: Mario ti rispondo appena fa effetto lo spiridol.
              Ianna

              • AleR ha messo mi piace.

              mashiro
              Che il risultato sia un inutile orpello non lo pensa nessuno, mi sembra la classica fallacia dello spaventapasseri. Io semplicemente rifiuto di pensare che il risultato sia l'unico parametro credibile. Altrimenti guarderemmo solo i tabellini.

              Porto un altro esempio: i mondiali del 1994.
              Sacchi diede il peggio di sé, prima in fase di convocazioni, lasciando a casa gente fortissima perché non sapeva gestirne la personalità, portandosi in compenso in America uno stuolo di mediocri fedelissimi (Massaro, Evani, Minotti, Mussi e un senile Tassotti).

              Il morbido girone fu superato per divina grazia di ripescaggio, giocando a tutto meno che a calcio.
              Poi agli ottavi ci pensò Baggio, ai quarti ci pensò Baggio, e in semifinale ci pensò Baggio, prima di rompersi.

              Nelle scelte di campo, Sacchi si incaponì sui suoi integralismi tattici e sullo zoccolo duro berlusconiano: Baresi in campo senza gambe, Baggio trattato come un fastidio, Zola dimenticato in un angolo anche nella finale (benché fosse pronto a spaccare il mondo, vista l'ingiustizia che aveva subìto con l'espulsione), Signori a fare il ruolo di Laxalt, Massaro titolare a mangiarsi l'impossibile, e altre amenità.

              Se i rigori contro il Brasile fossero andati diversamente, oggi parleremmo di Sacchi come del Genio di Los Angeles? Forse la maggioranza sì, ma personalmente il mio ricordo resterebbe quello di un C.T. che, per presunzione e ottusità, ha sbagliato praticamente tutto.

                NostrAcarus L'ultimo Genoa che ricordo con piacere e che mi ha appassionato è stato quello del primo Juric.

                Concordo, ma limitatamente alle prime 13 partite, da Genoa-palermo in poi fu un pianto come gioco e come risultati.

                Bortolazzi
                Ti sei dimenticato di una terza categoria, i tifosi che, sapendo che non è possibile scendere al compromesso pane salame - vincere, perché con Gilardino non si vincerà un belino (fa anche rima)😜, ma si sopravvive, vorrebbero invece vedere qualcosa di più piacevole in campo, così, almeno per gioire e godersi la singola partita.

                Almeno ché, vincere, non significhi il traguardo dei 40 punti, nel caso alzo le mani 😏

                  NostrAcarus
                  Vincere vuol dire conseguire il miglior risultato possibile a seconda del materiale umano che hai a disposizione. Perchè se c'è qualcuno che pensa che con un andata dove hai dovuto schierare Puscas o Ekuban titolari potevi ambire a giocartela per andare in Europa, allora alzo le mani.

                  Per cui, l'anno scorso era essere promossi direttamente, quest'anno era fare un campionato tra i 40 e i 50 punti con salvezza tranquilla. Il prossimo potrebbe essere quello di fare un campionato tra i 45 e i 55 punti. E quello dopo puntare all'Europa. Per ora Gilardino ha dimostrato di saper centrare gli obiettivi che gli sono stati posti. Per i prossimi vedremo se sarà ancora con noi, se gli daranno una rosa di valore crescente e se sarà in grado di raggiungerli. Io sono pronto a scommettere che lo saprà fare.

                    Bortolazzi
                    Non sono così convinto che senza due suoi uomini chiavi (Albert e Badelj) saprà fare di meglio, poi certo , che se l'alternativa si chiama Grosso, allora Gilardino tutta la vita.

                    Bortolazzi
                    Io credo che la rosa del Genoa sia buona. E che i punti che abbiamo siano anche pochi rispetto alle partite giocate confrontate con possibilità di tenere risultati o vincere. Per cui, nonostante siamo una neopromossa, avremmo potuto stare nel gruppo Monza e Co.
                    Sono sempre d'accordo con le opinioni di Pasquale (salvo valutare i distinguo di Greif e Namaskar, miei lumi tutelari) e stavolta vedendo il sostegno di Acalo alla teoria condita di Pasquale convinto ancor più soprattutto perché Pasquale giustamente idealizza la passione per una squadra andando a cercare il top.
                    E ripeto risultatisti o giochisti poco importa.
                    Disposto però a sperare nella riconferma di Gilardino ma desiderando un gioco talvolta più brillante.

                      MAU69 Io credo che la rosa del Genoa sia buona. E che i punti che abbiamo siano anche pochi rispetto alle partite giocate confrontate con possibilità di tenere risultati o vincere.

                      Io anche credo che la rosa sia buona, ma è innegabile che giocare mezzo campionato senza attaccanti di livello accettabile (salvo Gud che però non è una punta), con gli esterni che abbiamo e senza un cambio di Badelj, renda difficile fare più di quello che si è fatto.
                      Io non amo quello che ho visto finora a livello di gioco, salvo qualche eccezione, ma confesso che sarei curioso di vedere Gilardino con la squadra completa fin dàll’inizio.

                      • MAU69 ha risposto a questo messaggio
                      • MAU69 ha messo mi piace.

                        MAU69 Ci siamo nel gruppo di Monza e C. e io personalmente queste grandi partite di Monza e Torino non ricordo di averne viste, noi siamo legatissimi ad Albert e loro lo sono a Colpani, non vedo grandi differenze se non che siamo una neopromossa

                          Bortolazzi Cosa dovrebbe fare il Genoa? Deve espandere la propria fan base o cercare spettatori anche fuori Genova e l'Italia?
                          Per me la seconda cosa è molto prematura. Troppo.
                          Io credo che il Genoa debba consolidare in città lo zoccolo di tifosi andando a guadagnare i non interessati e i delegazionisti tiepidi e junior

                          Caro Mario, faccio la solita eccezione per te e poi me torno in letargo.
                          Mi sembra ,con un topic in cui non si parlava per una volta del Genoa avviato da mesi in acque tranquille e in alto mare, di aver esposto una realtà e un aspetto che riguardasse non gli esteti del calcio, non gli avidi del risultato, ma i semplici pantofolai e divanisti come me, al cospetto di una grande partita quale è stata ieri sera tra Pep e Carletto, a prescindere dal risultato.
                          E ho semplicemente messo in risalto che scevri di un interesse di parte, forse si sarebbe privilegiato non il tiki taka ,ma nemmeno il catenaccio ad oltranza, con ripartenze sporadiche affidate a giocatori che in fondo indossano la casacca gloriosa quanto nera del Real.

                          Sono certo che se per caso il City avesse vinto ai rigori la logica del risultatismo sarebbe scomparsa e ribaltata in nome del "alla fine il City lo ha meritato".
                          Ed invece niente:
                          Più forte il richiamo del non gioco a procedere, del non gioco a prescindere in nome del Risultatismo, tra non poco l 'undicesimo comandamento .
                          Non capisco, mi adeguo e lo rispetto.
                          W l'Italia, W Carletto e w la Patria, comunque e ovunque.

                          E vengo al tuo orticello:
                          Vorresti se ho capito bene spostare gli obiettivi di una società calcistica, atta a conseguire risultati sportivi a quelli puramente economici, di business e di marketing?
                          Fammi capire che forse il mal di testa mi fa intendere male:
                          Secondo il tuo ragionamento il Genoa targato 777, non persevera e insegue il conseguimento di risultati sul campo, ma fuori con l'assimilazione e la acquisizione di nuovi genoani, semmai togliendoli al Doria e affrettarsi di andare all'Ufficio Nascite e mettere su il cartellino "Nato genoano", appena nasce un bebè?

                          Perchè se è cosi, e questa sarebbe una ennesima devianza e deviazione Made in Usa, possiamo pure chiudere la baracca e concentrarci sull'aspetto economico, sul bisiniss alla Totò, sulla conformazione geologica del territorio e sulla demografia dell'entroterra genovese.

                          Che poi se non ricordo male, dovrebbe già essere appannaggio dei colori rossoblù, in quanto gli apolidi dovrebbero di per sè già rappresentare ,una strenua minoranza, tolti i tempi di Garrone e Mantovani dove ebbero grande aderenza sul territorio come le gomme da pioggia alla Ferrari.

                          Il mio e chiudo parallelo tra Gila e Carletto, nulla è se non la conferma che il clichè quello è e quello resta ,anzi semmai ce ne fosse bisogno è la consacrazione di ave scelto e intrapreso la strada giusta perche il Mister da Campetto, ha raggiunto gli obiettivi e stanne certo che non si discosterà da una posizione di centroclassifica, senza stress e senza patemi ,come è nel suo stile e come gli è stato richiesto.

                          Quando e se avrà altri giocatori per poter impostare altro gioco e anche tre passaggi di fila come ho sperato nel secondo tempo a Firenze(dove ancora una volta il Risultatismo la ha fatta da padrone), lo vedremo a Giugno
                          Senza Albert e con l'ennesima Campagna Prestiti targata Ottolini.
                          Intanto aspetto il rinnovo a 1.500.000 netti all'anno per uno che tre passaggi di fila li avrà fatti vedere al massimo 5 volte.
                          Ci rileggiamo lunedi quando firma.
                          Intanto mi raccomando stasera:
                          "Fanculo gli Inglesi", specie se c'è il Gasp e anche Carletto.
                          Ciao
                          Ianna

                            Massi
                            Vero, ma la rosa al completo non l'ha nessuno e quelli scassati li abbiamo presi noi compreso Retegui che ha giocato ininterrottamente.

                            Luka
                            Siamo sempre stati un pó di punti sotto..

                            • AleR ha risposto a questo messaggio