mashiro io metto sempre in serie b genoa-siena dove il siena già promosso faceva di tutto per farci pareggiare e siamo riusciti a farci praticamente goal da soli per perdere. Genoa di Torrente, retrocessione in C ripescati e poi avvento di preziosi (che era in tribuna con tutti i capi della tifoseria intorno).
Genoa siena con le maglie alla fine è stata una cosa plateale ma pacifica. Al massimo è da capire perchè i giocatori hanno ceduto alla richiesta. Mi ha dato più fastidio lo sciopero del tifo in partite chiave per la salvezza quando serviva spronare quelli in campo, ma no li silenzio e richiesta di non entrare allo stadio.

Ianna

Ciao Pasquale-mai-banale. Ognuno ha la sua testa ed e' libero di appassionarsi a cio' che crede e di dipingere il proprio quadretto del "Genoano ideale", piuttosto che "buon Cristiano" o "buon Compagno" o "buon padre di famiglia". La tua liberta' di pensiero finisce quando ostacola la mia, per cui viva il pluralismo delle idee sempre senza che non si scenda a talibanismi vari. Vietato vietare.

Io non mi appassiono per la nazionale di calcio, la penso come molti hanno gia' scritto sopra e non mi dilungo, anche perche' in fondo chi se ne frega. Mi ha fatto pensare il tuo ragionamento sul "mio mondo Genoano", anch'io - e credo che valga per molti se non per tutti - ho in testa il quadro de "Il mio mondo Genoano" ma negli anni ho scoperto che, invece di essere una chiave che descrive un insieme universale, si adatta a pochissimi individui e pertanto e' una definizione estremamente selettiva. Per questo sono legato a questo spazio.

Tornando alla nazionale di calcio, non le attribuisco molta importanza per cui per me non e' elemento essenziale per definire se un Genoano e' o non e' parte del "mio mondo Genoano".

Ultimo punto. Ho vissuto circa 30 dei miei 55 anni fuori dall'Italia ma tifare contro l'Italia non mi riesce, mai e in nessuno sport. Non ho mai visto la Nazionale italiana giocare dal vivo, due mesi fa quando e' venuta a giocare qui al Met Life Stadium mi avevano regalato i biglietti e non ci sono neppure andato, ho provato spesso fastidio a vedere certi giocatori con la maglia azzurra, ma tifare contro non mi e' mai successo. Ciao.

    AleR tifare contro

    Tifare contro lo concepisco solo per strisciati e Giuve, per gli altri, se proprio devo, c’è solo indifferenza. Siano esse squadre o persone: l’indifferenza è peggio dell’odio 😉

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    Nel Nostro Mondo Genoano, cose normali per gente speciali (cit.), Ianna e QdM hanno un'importanza "vitale".
    Il 2005 e' stato sicuramente lo spartiacque, il fossato ormai invalicabile (almeno per me), per riuscire a tifare la nazionale di calcio. Non che prima di quella data fossero rose e fiori ma, come descritto da molti, l'ultima volta fu l'82 ancora da bambino.
    Ero a St. Tropez per una regata di vela, la sera riesco a farmi prestare una macchina per venire a vedere Genoa - Venezia, arrivai a partita finita per la concomitanza di un raduno Harley-Davidson che blocco' tutte le strade in uscita, ma la festa fu indimenticabile. Ritorno l'alba seguente e partiamo per la Giraglia: 48 ore dopo la notizia "mazzata" una volta ormeggiati a Genova...il resto lo conosciamo.
    Da quando risiedo in Florida sono riuscito a tornare per tre brevi parentesi estive. Su richiesta di mio figlio (nato a Zena nel 2015, perche' non mi fido del sistema sanitario gringo 😆) un giorno lo portero' a vedere una partita del Genoa. Nel frattempo mi rende orgoglioso quando indossa di sua spontanea volonta' la "nostra" divisa e tifiamo Croazia negli eventi internazionali.
    @AleR: fammi un fischio se passi da Miami, non so se 4Mazzi sia ancora li, ma ora sono in giro per le Bahamas a rappresentare lo 0.02% 😂.
    Stay Well.

    MAU69 Non ne farei una battaglia campale.
    Nel "Mio mondo Genoano", non ho nemmeno minimamente pensato e scritto, che uno o tutti debbano avere le mie stesse percezioni o convinzioni.
    Ho impostato il ragionamento, associando al tema la nostra passione, la nostra squadra, mettendola sempre e comunque al centro e non di lato, per opportunità o per patriottismo.
    Ma a quanto pare, mi sono espresso male anche perchè forse i pensieri esposti alle 3 di notte sarebbero esplicati meglio, se divulgati alle 6 di mattina.

    Lungi da me il "convincere" qualcuno o il maldestro tentativo di "instradare", tentativo fallito anche se il ragionamento lo si associa al Genoa, che dalle vostre risposte ho percepito vi sta (giustamente)più a cuore delle Nazionali Spalletti e Mancini.

    FerrettiLindo1893 Da USA 94, l’anno della “discesa in campo”, ho cominciato ad avvertire una vera e propria repulsione per la Nazionale Italiana che si è prolungata fino ad oggi.
    E bene fa Lindo (un nome una garanzia),a ricordare ciò che mi era sfuggito e che puntualmente si sta verificando in questi mesi e spero non nelle prossime settimane.
    L'acquisizione di uno slogan per un partito politico, facendo leva sul nome e sul messaggio trasversale che si è voluto dare, tanto che per un certo periodo molti, per non confondersi e per non sviare, scrivevano Forza Azzurri.
    Una prassi che anche in caso di vittoria, ha portato Bonucci a fare il Ministro degli Interni, la Ducetta recentemente sfruttare il volley e addirittura il rugby per mere espansioni propagandistiche spacciate per inevitabile "partecipazione".

    Non solo perchè "al carrozzone che va avanti da se", ci sono da aggiungere le vagonate di italica retorica a tutti i livelli e su tutti gli schermi, che cade in una blasfemia lessicale da mani nei capelli.
    Non ultimo credo ma è una mia sensazione, che tange solo in parte i Genoani causa Retegui, è il seguito che molti se non la stragrande dei tifosi italiani, è che la loro partecipazione attiva sia solo per dimostrare agli altri tifosi, di come quel blocco di giocatori di cui usufruisce il selezionatore, sia la scusa e l'atto per deridere o criticare le scelte fatte in nome della propria squadra di club.

    Ma una cosa la ho capita😄
    E' come se qualcuno andasse ad una festa o ad un party dove danno la partita della Nazionale.
    Indossano il frac o il vestito delle grandi occasioni e sotto la camicia ben nascosta , portino la maglietta azzurra.
    Se la sbottono all'altezza del cuore lascio intravedere lo stemma e lo sfoggio, ma solo se l'occasione lo propone.
    Se invece chiudo accuratamente la camicia fin sotto il collo, è perchè l'occasione (e la sconfitta), non lo ha permesso.
    In fondo sotto la camicia di ognuno di voi, legittimamente, portate una maglietta dell'Italia.
    Io che adoro le camice, non porterò nessuna maglietta se non quella della salute😂

    Ianna

      Ianna Indossano il frac o il vestito delle grandi occasioni e sotto la camicia ben nascosta , portino la maglietta azzurra.

      No, no. A me sta proprio sulle balle la Nazionale di calcio italiana. E, ribadisco, solo quella di calcio (Retegui o meno... anche perché fosse stato una "bandiera" ancora ancora, ma qui parliamo di un oriundo semplicemente di passaggio al Genoa in attesa di un palcoscenico migliore). Però non sfocia in odio tanto da tifargli contro. Mi lascia totalmente indifferente. Al gol di Zaccagni, l'altra sera, non mi sono incazzato come nelle 834 volte in cui il Genoa quest'anno ha preso gol dopo il 90°. Mi è sfuggito un laconico "Che culo!" a prescindere che il pari fosse meritato o meno e ho spento il tv

        edoardo777 Intendevi Vesper Lindt interpretata da Eva Green,

        Non so chi sia se mi illumini ti ringrazio.

        mashiro Ma per carità ognuno ha la sua sensibilità.

        Agli occhi nostri come scrivi te quella non è stata forse la peggior perfomance, ma agli degli altri (e da qui il mio parallelismo)sicuramente lo è stata.

        AleR ma negli anni ho scoperto che, invece di essere una chiave che descrive un insieme universale, si adatta a pochissimi individui e pertanto e' una definizione estremamente selettiva.
        Bella riflessione che mi da lo spunto di buttarla in politica☺
        Te la risparmio perchè è contorta.
        Chissà che stanotte o domani alle 6, lontano da occhi indiscreti non la butti giù.
        Ianna

          mille mila volte non ho condiviso comportamenti di singoli o gruppi di genoani… mai mi sono vergognato di esserne parte.

          Certamente ci sono genoani con i quali condivido nulla, indipendentemente abbiano commesso errori. Difficile commetterne peraltro dai più, vivendo nell’ombra e assistendo a qualche partita rispetto a chi mangia e beve Genoa agendo giornalmente in quel contesto.
          Sono purtroppo maggioranza come abbiamo ben visto negli ultimi vent’anni ma anche prima quando sentimmo “Fossa Fossa vaffanculo” oppure leggemmo “Aldo, i veri genoani sono con te”.

          Delusioni cocenti, come i recenti ringraziamenti al peggiore a mezzo Gazzetta dello Sport o il negare avesse fatto debiti (con il solito refrain “non siamo commercialisti”, caro a qualcuno anche qui sopra a proposito di presunte “vergogne”).

          Tutto quanto sopra non sposta di una virgola l’amore verso il Genoa in quanto l’appartenenza trascende i singoli aspetti, per quanto rilevanti, di un tutt’uno che sento mio e di cui faccio parte, mi piaccia o meno.

          Lo stesso vale per l’Italia (con un trasporto non paragonabile).
          A parte che nella vicenda richiamata doriani e federazione c’entrano solo come fastidi aggiuntivi (per il godimento nell’accanirsi dei primi e l’arroganza dei secondi nei confronti non del colpevole ma del Genoa in quanto comunità) ma la puttanata la fece inequivocabilmente il presidente e semmai i genoani boccaloni, me compreso, ad andargli parzialmente dietro.

          Se poi si tratta di trovare motivi di dissociazione dall’Italia ce ne sono di ben più seri e profondi. Mai sufficienti, analogamente, a rinnegare il Paese in generale e, nello specifico, la nazionale di calcio.

          In nome dell’esterofilia poi… come se i cecoslovacchi non fossero “sapiens sapiens” come gli italiani oppure ci fossero comunità migliori o peggiori per etero definita superiorità morale o di qualsivoglia natura.

          Nessuno contesta la sensibilità personali e simpatie. Liberi e sinceri si teorizza bellamente che siccome l’allenatore non piace (quando invece è l’ideale in una situazione come si sta delineando la nostra come dimostrato dai fatti) allora del Genoa “frega un cazzo”.

          Ognuno tifi svizzera, cechia, israele o burkina faso se gli aggrada ma non venga a menarmi il belino… per cortesia.

          Fatevi un giro per le TV europee e vedrete come su 10 spot ce ne sono dieci che fanno leva sullo sciovinismo con tette e culi belli stretti nelle divise delle nazionali.

            Ianna Non so chi sia se mi illumini ti ringrazio.

            Non è importante, ma te lo devo.
            Il riferimento è "Casino Royale", il più bel film della saga 007, girato nel 2006. Vesper Lindt sarebbe l'ennesima protagonista femminile da etichettare come "Bond girl". Ma succede che una buona sceneggiatura e una straordinaria interpretazione di Eva Green la trasformino in un personaggio a tutto tondo, che esce di prepotenza dagli stereotipi.

            4Mazzi Ognuno tifi svizzera, cechia, israele o burkina faso se gli aggrada ma non venga a menarmi il belino… per cortesia.

            Ecco appunto 😁 sottoscrivo a caratteri cubitali

            Ianna
            Come ben sai io sono con te o vicino a te. Un 2% diventato quasi 7 per motivi di pan per focaccia.

            • MAU69 ha risposto a questo messaggio
            • Ianna ha messo mi piace.

              FerrettiLindo1893 Sono perfettamente allineato sulle posizioni di Lindo: mi sta sulle balle la nazionale italiana di calcio, anche e forse soprattutto per il carrozzone mediatico che la circonda soprattutto in occasione dei grandi eventi.
              Un carrozzone con alla base un atteggiamento nazionalista e celebrativo che purtroppo, a seguito dei fantastici risultati ottenuti agli ultimi europei, mi pare stia attecchendo anche in ambiti finora ignorati, come l'atletica.

              4Mazzi In nome dell’esterofilia poi…

              Condivido tutto quello che hai scritto, e questo estratto ancora di piu'. Nel mio mondo, non c'e' spazio per esterofilia e - se vogliamo - ancora meno per nazionalismo e sciovinismo, o per le derivate seconde che portano al provincialismo o addirittura al campanilismo. Sono due estremi opposti figli della stessa impostazione da fette di salame sugli occhi.

              Pertanto nella mia vita mi sono ritrovato ad emozionarmi in alcune circostanze ad emozionarmi a vedere una scritta "Ubi Italicus ibi Italia" (circolo Italiano di San Paolo, Brasile) e sbattermene altamente i coglioni al sentire l'inno prima delle partite della nazionale. Mi emoziono sempre al vedere la bandiera argentina in Plaza de Mayo a BsAs ma ho goduto come un riccio quando e' stata eliminata dal gol di Bergkamp nel 98. Allo stesso tempo, mi manda letteralmente fuori di cotenna una pubblicita' struggente sulla albiceleste della birra Quilmes lanciata proprio per i mondiali del 1998. Spesso me la vado a cercare in rete per rivedermela.

                Provo per le partite delle nazionali un interesse prossimo allo zero, al massimo leggo i risultati. Non ho ancora visto neppure un secondo di questi Europei e prevedo di continuare così fino alla fine.

                Dopo questa premessa ci tengo a dire che non tifo contro, ma non amo la nazionale italiana da moltissimi anni. L'ultima che ho apprezzato è stata quella del 1982, anche perché Bearzot era un lontano parente di mia mamma. Da allora si sono succeduti selezionatori uno più antipatico dell'altro. Il fatto che alcuni fossero pure ex ciclisti non ha migliorato di certo la situazione. La vittoria al mondiale del 2006 mi ha sempre lasciato perplesso, perché è giunta a pennello subito dopo calciopoli. L'ultimo Europeo, lasciamo perdere. Le due mancate partecipazioni al mondiale però sono state un danno, anche dal punto di vista economico, oltre che di immagine. L'Italia non dovrebbe mai mancare alla fase finale di un campionato mondiale.

                Da quando vivo in Germania ho rivalutato l'essere italiano e sono felice quando atleti azzurri di altre discipline si affermano, sia pure in sport che non seguo, ma nel calcio non ci riesco proprio. È più forte di me.

                Sono un pensionato atipico: seguivo più sport quando lavoravo di quanto faccia ora. Mi resta il Genoa, perché al Grifone non posso rinunciare, è più forte di me.

                Forza Genoa! ❤💙

                  Greif1957
                  Come sempre approvo ogni parola del post. Grande Carlo!
                  All'incirca ciò che dici mi corrisponde perché il mondiale 2006 fu alquanto dubbio.

                  Ianna eloquenti striscioni disseminati sui muri d'Italia, tra cui un indimenticabile, "Noi Campioni del mondo voi Vergogna di italia",

                  Inizio con una lunga premessa.
                  Come mi é già capitato di scrivere ho bei ricordi legati alla nazionale fino agli Europei del 2000. Più per il clima che vivevo durante l'evento, che non per la nazionale stessa.
                  Poi, un po' avere smesso di giocare, un po' l'atteggiamento della federazione verso il Genoa, un po' avere costruito nuove amicizie e rapporti con persone che non sono appassionate di calcio, mi ha fatto guardare le partite dell'Italia con distacco. Tanto che durante il primo tempo della finale del 2006 ero in autostrada di ritorno dal mar Ligure.

                  Un distacco che ho provato anche per l'ultimo Genoa di Preziosi. Dove mi disinteressavo delle partite e i risultati, fossero positivi e negativi, mi lasciavano indifferente. Anche se in questo caso ho pure tifato contro, nella speranza di uscire dall'assurda e tragica situazione creata dall'irpino. Un tifo contro che nascondeva un amore deluso, che é tornato ad esplodere due anni fa con l'avvento dei 777, ai quali sarò sempre grato per avermi fatto ritrovare il mio Genoa.

                  Una cosa però la voglio dire, sul tutta l'Italia é contro di noi.
                  Io nel 2005 per orgoglio, andavo a correre sul Naviglio con la maglia del Genoa, e incrocia o molti sguardo di approvazione da parte di altre persone. Alcuni erano sicuramente genoani, ma altri avevano magliette di altre squadre. Inoltre diversi colleghi mi parlavano positivamente del Genoa. Quindi non farei di tutta l'erba un fascio. Soprattutto ultimamente, c'è molta simpatia nei confronti del Genoa e del suo ambiente. Questo anche grazie ai 777 e ai tifosi che hanno sempre riempito gli stadi, con un tifo bello, colorato e scenografico. Ma anche grazie a Pippardino, che ha tenuto la squadra sul pezzo anche a campionato finito per noi, e questo é stato abbondantemente riconosciuto anche dai media. Io non seguo Sky, DAZN o la Gazzetta. Ma seguo Cronache di spogliatoio, che ha sottolineato spesso l'atteggiamento positivo del Genoa squadra e dei suoi tifosi.
                  Quindi non ho la sindrome del brutto anatroccolo. Ma mi godo questo cambio di passo del nostro Genoa, fin quando durerà.

                  Forza Genoa!

                    Greif1957 La vittoria al mondiale del 2006 mi ha sempre lasciato perplesso, perché è giunta a pennello subito dopo calciopoli.

                    Il confine tra chi “beve dal piron” e la dietrologia é molto sottile.

                    Il tuo dubbio è suggestivo se guardiamo alle cose come si chiudessero in una realtà meramente nazionale e parlassimo di una finale di coppa Italia. Trovo francamente poco credibile, però, sostenere che i crucci perdano una semifinale a Dortmund in quel modo per supportare il lavacro del calcio italico. Stesso dicasi per la federazione francese in una finale vinta in maniera rocambolesca e irripetibile nello svolgimento (e nel risultato se ripetuta mille volte).

                    L’Italia ha la caratteristica di sputtanarsi da sola avvitandosi in campagne auto distruttive capaci di rendere un’ immagine anche peggiore della realtà effettiva di un paese non dissimile agli altri (se consideriamo nazioni paragonabili per dimensione e complessità giusto per evitare il pippone di Edo sulla Svizzera 😉) in un mondo dove la narrazione è fondamentale dal punto di vista economico.

                    Torno oggi dagli States, per fare un esempio, dove basta sostare una settimana per rendersi conto di quanto la nostra vituperata Italia abbia poco da invidiare da molti punti di vista… oppure come i problemi sociali non siano poi così diversi nella più grande (e decadente) democrazia occidentale.

                    Non è questa la sede per affrontare degnamente il discorso ma se ho una certezza (non “verità” ma convinzione personale) è che l’Italia dovrebbe essere simpatica proprio a chi odia il nazionalismo e la becera retorica dal momento in cui viviamo in una “non nazione” che eccelle proprio per dissacrare se stessa, evidenziare tutto il peggio suicidandosi apparendo peggio di quanto, se confrontata, andrebbe considerata rispetto alle altre.

                    Con tutto il rispetto, ripeto un milione di volte, per le sensibilità personali se non erette a teorie o lezioni da impartire a pecoroni indegni: in questo caso mando il professore affangala…

                      4Mazzi

                      Non é un caso che l'Italia abbia vinto il mondiale dell'82 dopo il calcio scommesse e quello del 2006 dopo calcipoli.
                      L'italiano dà il meglio quando è nei casini. Si compatta e fa squadra.
                      I manager italiani sono i più ricercati per gestire le crisi.
                      Se c'è da pianificare il futuro in un momento di calma ci perdiamo in un bicchier d'acqua...

                      Bortolazzi io penso che per un genoano l'estate del 2006 fosse comprensibile e forse anche legittimo avercela con la Nazionale anche perché un pessimo mondiale avrebbe detonato tutte le squadre coinvolte con sentenze esemplari come la nostra.
                      D'altra parte però gli anni e le vicende di Preziosi mi han portato a pesare il rapporto con la Federazione: il Genoa era una vittima incolpevole.imho.
                      Pian piano ho ritrovato il piacere di seguire la Nazionale, un pò perché i 2 mondiali in cui abbiamo mancato la qualificazione mi han fatto girare un pelo l'anima e un pò perché alla fine sono italiano nel calcio come negli altri sport olimpici.

                      Detto questo la Nazionale è tifo, in qualche caso la difesa di una patria che non si ferma al confine di Genova anche con la consapevolezza che se le cose non funzionano un epsilon di colpa è pure mia.
                      Il Genoa non è tifo.
                      Il Genoa è una religione, un modo di vivere.
                      Il Genoa è un ossessione.
                      Sto già facendo i conti per poter portare in Nord anche il secondogenito(punto sulla Coppa Italia, se non ci saranno amichevoli prima), un bambino di 15 mesi che non si ricorderà niente di quel giorno, al pari di suo fratello maggiore che nei petardi di Genoa-Bologna di 2 anni fa se la dormiva beato sulle spalle di papà.
                      Entrambi i miei figli si rilassano con il papà che canta le uniche canzoni che conosce bene: i cori della nord.
                      Il Genoa è una roba che ti fa soffrire per i ragazzini della u15 che vincono o perdono un campionato: martedì i genoani erano equamente divisi tra Blasquez e i ragazzi di Sbravati.
                      Le poche cose che guardo di calcio femminile sono il Genoa Woman.

                      Come dico spesso a mia moglie: noi non supereremo mai questa fase