Ciao Pasquale-mai-banale. Ognuno ha la sua testa ed e' libero di appassionarsi a cio' che crede e di dipingere il proprio quadretto del "Genoano ideale", piuttosto che "buon Cristiano" o "buon Compagno" o "buon padre di famiglia". La tua liberta' di pensiero finisce quando ostacola la mia, per cui viva il pluralismo delle idee sempre senza che non si scenda a talibanismi vari. Vietato vietare.
Io non mi appassiono per la nazionale di calcio, la penso come molti hanno gia' scritto sopra e non mi dilungo, anche perche' in fondo chi se ne frega. Mi ha fatto pensare il tuo ragionamento sul "mio mondo Genoano", anch'io - e credo che valga per molti se non per tutti - ho in testa il quadro de "Il mio mondo Genoano" ma negli anni ho scoperto che, invece di essere una chiave che descrive un insieme universale, si adatta a pochissimi individui e pertanto e' una definizione estremamente selettiva. Per questo sono legato a questo spazio.
Tornando alla nazionale di calcio, non le attribuisco molta importanza per cui per me non e' elemento essenziale per definire se un Genoano e' o non e' parte del "mio mondo Genoano".
Ultimo punto. Ho vissuto circa 30 dei miei 55 anni fuori dall'Italia ma tifare contro l'Italia non mi riesce, mai e in nessuno sport. Non ho mai visto la Nazionale italiana giocare dal vivo, due mesi fa quando e' venuta a giocare qui al Met Life Stadium mi avevano regalato i biglietti e non ci sono neppure andato, ho provato spesso fastidio a vedere certi giocatori con la maglia azzurra, ma tifare contro non mi e' mai successo. Ciao.