Ecco la pubblicita' della Quilmes del 98. Ogni volta che sento "Vaaaamos Argentina todaviaaaaa" impazzisco
Nel Mio Mondo Genoano
Provo per le partite delle nazionali un interesse prossimo allo zero, al massimo leggo i risultati. Non ho ancora visto neppure un secondo di questi Europei e prevedo di continuare così fino alla fine.
Dopo questa premessa ci tengo a dire che non tifo contro, ma non amo la nazionale italiana da moltissimi anni. L'ultima che ho apprezzato è stata quella del 1982, anche perché Bearzot era un lontano parente di mia mamma. Da allora si sono succeduti selezionatori uno più antipatico dell'altro. Il fatto che alcuni fossero pure ex ciclisti non ha migliorato di certo la situazione. La vittoria al mondiale del 2006 mi ha sempre lasciato perplesso, perché è giunta a pennello subito dopo calciopoli. L'ultimo Europeo, lasciamo perdere. Le due mancate partecipazioni al mondiale però sono state un danno, anche dal punto di vista economico, oltre che di immagine. L'Italia non dovrebbe mai mancare alla fase finale di un campionato mondiale.
Da quando vivo in Germania ho rivalutato l'essere italiano e sono felice quando atleti azzurri di altre discipline si affermano, sia pure in sport che non seguo, ma nel calcio non ci riesco proprio. È più forte di me.
Sono un pensionato atipico: seguivo più sport quando lavoravo di quanto faccia ora. Mi resta il Genoa, perché al Grifone non posso rinunciare, è più forte di me.
Forza Genoa!
Ianna eloquenti striscioni disseminati sui muri d'Italia, tra cui un indimenticabile, "Noi Campioni del mondo voi Vergogna di italia",
Inizio con una lunga premessa.
Come mi é già capitato di scrivere ho bei ricordi legati alla nazionale fino agli Europei del 2000. Più per il clima che vivevo durante l'evento, che non per la nazionale stessa.
Poi, un po' avere smesso di giocare, un po' l'atteggiamento della federazione verso il Genoa, un po' avere costruito nuove amicizie e rapporti con persone che non sono appassionate di calcio, mi ha fatto guardare le partite dell'Italia con distacco. Tanto che durante il primo tempo della finale del 2006 ero in autostrada di ritorno dal mar Ligure.
Un distacco che ho provato anche per l'ultimo Genoa di Preziosi. Dove mi disinteressavo delle partite e i risultati, fossero positivi e negativi, mi lasciavano indifferente. Anche se in questo caso ho pure tifato contro, nella speranza di uscire dall'assurda e tragica situazione creata dall'irpino. Un tifo contro che nascondeva un amore deluso, che é tornato ad esplodere due anni fa con l'avvento dei 777, ai quali sarò sempre grato per avermi fatto ritrovare il mio Genoa.
Una cosa però la voglio dire, sul tutta l'Italia é contro di noi.
Io nel 2005 per orgoglio, andavo a correre sul Naviglio con la maglia del Genoa, e incrocia o molti sguardo di approvazione da parte di altre persone. Alcuni erano sicuramente genoani, ma altri avevano magliette di altre squadre. Inoltre diversi colleghi mi parlavano positivamente del Genoa. Quindi non farei di tutta l'erba un fascio. Soprattutto ultimamente, c'è molta simpatia nei confronti del Genoa e del suo ambiente. Questo anche grazie ai 777 e ai tifosi che hanno sempre riempito gli stadi, con un tifo bello, colorato e scenografico. Ma anche grazie a Pippardino, che ha tenuto la squadra sul pezzo anche a campionato finito per noi, e questo é stato abbondantemente riconosciuto anche dai media. Io non seguo Sky, DAZN o la Gazzetta. Ma seguo Cronache di spogliatoio, che ha sottolineato spesso l'atteggiamento positivo del Genoa squadra e dei suoi tifosi.
Quindi non ho la sindrome del brutto anatroccolo. Ma mi godo questo cambio di passo del nostro Genoa, fin quando durerà.
Forza Genoa!
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Greif1957 La vittoria al mondiale del 2006 mi ha sempre lasciato perplesso, perché è giunta a pennello subito dopo calciopoli.
Il confine tra chi “beve dal piron” e la dietrologia é molto sottile.
Il tuo dubbio è suggestivo se guardiamo alle cose come si chiudessero in una realtà meramente nazionale e parlassimo di una finale di coppa Italia. Trovo francamente poco credibile, però, sostenere che i crucci perdano una semifinale a Dortmund in quel modo per supportare il lavacro del calcio italico. Stesso dicasi per la federazione francese in una finale vinta in maniera rocambolesca e irripetibile nello svolgimento (e nel risultato se ripetuta mille volte).
L’Italia ha la caratteristica di sputtanarsi da sola avvitandosi in campagne auto distruttive capaci di rendere un’ immagine anche peggiore della realtà effettiva di un paese non dissimile agli altri (se consideriamo nazioni paragonabili per dimensione e complessità giusto per evitare il pippone di Edo sulla Svizzera ) in un mondo dove la narrazione è fondamentale dal punto di vista economico.
Torno oggi dagli States, per fare un esempio, dove basta sostare una settimana per rendersi conto di quanto la nostra vituperata Italia abbia poco da invidiare da molti punti di vista… oppure come i problemi sociali non siano poi così diversi nella più grande (e decadente) democrazia occidentale.
Non è questa la sede per affrontare degnamente il discorso ma se ho una certezza (non “verità” ma convinzione personale) è che l’Italia dovrebbe essere simpatica proprio a chi odia il nazionalismo e la becera retorica dal momento in cui viviamo in una “non nazione” che eccelle proprio per dissacrare se stessa, evidenziare tutto il peggio suicidandosi apparendo peggio di quanto, se confrontata, andrebbe considerata rispetto alle altre.
Con tutto il rispetto, ripeto un milione di volte, per le sensibilità personali se non erette a teorie o lezioni da impartire a pecoroni indegni: in questo caso mando il professore affangala…
Non é un caso che l'Italia abbia vinto il mondiale dell'82 dopo il calcio scommesse e quello del 2006 dopo calcipoli.
L'italiano dà il meglio quando è nei casini. Si compatta e fa squadra.
I manager italiani sono i più ricercati per gestire le crisi.
Se c'è da pianificare il futuro in un momento di calma ci perdiamo in un bicchier d'acqua...
Bortolazzi io penso che per un genoano l'estate del 2006 fosse comprensibile e forse anche legittimo avercela con la Nazionale anche perché un pessimo mondiale avrebbe detonato tutte le squadre coinvolte con sentenze esemplari come la nostra.
D'altra parte però gli anni e le vicende di Preziosi mi han portato a pesare il rapporto con la Federazione: il Genoa era una vittima incolpevole.imho.
Pian piano ho ritrovato il piacere di seguire la Nazionale, un pò perché i 2 mondiali in cui abbiamo mancato la qualificazione mi han fatto girare un pelo l'anima e un pò perché alla fine sono italiano nel calcio come negli altri sport olimpici.
Detto questo la Nazionale è tifo, in qualche caso la difesa di una patria che non si ferma al confine di Genova anche con la consapevolezza che se le cose non funzionano un epsilon di colpa è pure mia.
Il Genoa non è tifo.
Il Genoa è una religione, un modo di vivere.
Il Genoa è un ossessione.
Sto già facendo i conti per poter portare in Nord anche il secondogenito(punto sulla Coppa Italia, se non ci saranno amichevoli prima), un bambino di 15 mesi che non si ricorderà niente di quel giorno, al pari di suo fratello maggiore che nei petardi di Genoa-Bologna di 2 anni fa se la dormiva beato sulle spalle di papà.
Entrambi i miei figli si rilassano con il papà che canta le uniche canzoni che conosce bene: i cori della nord.
Il Genoa è una roba che ti fa soffrire per i ragazzini della u15 che vincono o perdono un campionato: martedì i genoani erano equamente divisi tra Blasquez e i ragazzi di Sbravati.
Le poche cose che guardo di calcio femminile sono il Genoa Woman.
Come dico spesso a mia moglie: noi non supereremo mai questa fase
Nella vita reale il nazionalismo è quanto di più distante dal mio modo di pensare. In ambito sportivo, forse in maniera incoerente, subisco molto il fascino della maglia azzurra e faccio un grande tifo per tutti quelli che la indossano (singoli o squadre che siano). Uno dei periodi più belli per me sono i 15/20 giorni delle Olimpiadi: quelle a cui ho assistito dal vivo ad Atene nel 2004 sono un ricordo fantastico che mi porterò dietro finché campo. Il Genoa è una cosa diversa e mi trovo al 100% in quanto descritto da @mashiro. Neanche io supererò mai questa fase (o magari la supererò quando vinceremo lo scudetto come l’Arsenal per Nick Hornby).
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Ianna Chapeau !! io infatti tipo Svizzera , ovvero tutti tranne loro !
esiste una sola e unica squadra : Forza GENOA !!!!
Aggiungo che una buona parte di tifosi azzurri sono come gli autisti della domenica : non sanno nemmeno che forma abbia un pallone , mio cognato ad esempio (juventino all'acqua di rose) mi ha chiesto se il Genoa quest'anno si fosse salvato...
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timo74
Meno male che c'è qualcuno che mi segue ancora
Il decalogo del Genoano Ztl è pronto.
È questione di poche ore,
Più tardi devo una risposta all' americano
Tranquilli prima delle 18 che vi vedo già belli pronti carichi con birra e trombetta.
Un solo dubbio:.
Il tricolore lo esponete sul balcone prima o dopo?
IannA
Ianna Il tricolore lo esponete sul balcone prima o dopo?
Sul mio balcone c’è spazio da mesi per una sola bandiera: quella palestinese
4Mazzi Il confine tra chi “beve dal piron” e la dietrologia é molto sottile.
Caro Massimo, le tue risposte sono sempre interessanti e portano a ragionare sull'argomento trattato. La mia perplessità in merito al mondiale 2006 però, era più legata alla voglia di rivalsa dell'ambiente che a presunti favori ottenuti, ma avrei dovuto spiegarlo in maniera completa, perché fosse comprensibile. È successo di rado che la nazionale italiana si compattasse, lasciando da parte le consuete polemiche derivate dalle lotte interne. Come scrive giustamente @Bortolazzi il paragone con quanto accaduto prima del mondiale 1982 è calzante in tal senso. Anche in quella occasione fu vittoria finale, sia pure dopo un girone eliminatorio demoralizzante, ma da cenerentola nel gironcino con Argentina e Brasile quella nazionale seppe trasformarsi in principessa. Credo che la vittoria del 1982 sia stata per tutti coloro che l'hanno vissuta un vero e proprio trionfo. Quella del 2006 è stata meno spettacolare.
Felice fine settimana!
Non avevo capito Greif… pardon.
Il 2006 lo porto nel cuore per averlo vissuto con mio padre morente mentre mia moglie stava per partorire la nostra prima figlia (nata poi ai primi di Ottobre).
Per fortuna arrivò a vederla ma stava malissimo già a inizio estate, la vista lo stava abbandonando e seguiva soprattutto la telecronaca. Nonostante abbia sempre sostenuto la nazionale, in quel mondiale tenevo particolarmente a quella che sarebbe stata l’ultima soddisfazione calcistica della sua vita.
Sono naturalmente d’accordo sul non poter paragonare quel mondiale all’82, però la vittoria di Dortmund ha poco da invidiare ad altre semifinali e, per condizioni climatiche e difficoltà a battere i tedeschi nella loro tana, mi sembra assolutamente superiore alla semifinale dei ragazzi di Bearzot contro la Polonia ben più abbordabile.
I gol di Grosso su passaggio spaziale di Pirlo e il raddoppio di Del Piero nel contropiede finale (in cui Gila fu determinante assist man) mi fecero letteralmente esplodere di gioia…
Tifare la nazionale, per me, significa anche ricordare mio padre (non genoano) e mantenere la tradizione con i miei figli. Partita nel ‘78 di cui ho ricordi fanciulleschi (avevo 7 anni) ma precisi e mai terminata nonostante le cocenti delusioni dell’ultimo decennio al netto del dispetto in terra d’Albione per cui godo ancora oggi.
Dice bene Edo in altro thread, si sentono tutti superiori all’Italia indipendentemente dal calcio e non sopportano di essere purgati: quando riesce sono felice… non partecipo ai caroselli, non oso paragonare al Genoa ma il tifo all’Italia lo faccio e “nu ghe mollu”.
FerrettiLindo1893
"Ne hai diritto"
Con il mio plauso e una dedica:
"La mia piccola patria dietro la linea gotica
Sa scegliersi la parte"
Ianna
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Se avessi scritto un qualsiasi altro giocatore ti avrei detto che non si fa
Nun ti scurdà a'bandiera n'coppa o'balcone che tra un paio di anni arrivano pure le milizie a'controllà
Ianna
Voglio solo ricordare a qualcuno che nel 2012 per gli europei la Federazione ha escluso Criscito (con carabinieri e perquisizoni) e Bonucci fisso titolare.
Ma perchè dovrei tifare per la nazionale oggi?
Hasta siempre!
MAU69
Voglio precisare opinione e fede su genoanita' e Italia.
Come volevasi dimostrare, Spalletti alias Ventura (ovvero il peggior non calcio proponibile nel 2024) ha svelato cosa mi rende poco nazionalista. Un paese che ha campato sul calcio ha abbandonato ogni aggiornamento al tempo che cambia. E il movimento italiano del calcio è paragonabile a quello greco. Allenatori che sono rimasti a possesso palla e verticalizzazioni, contropiede o giochismo che non funziona per il semplice motivo che siamo in un pastone che non mangerebbe nemmeno un cane.
La tecnica (come diceva Jena) è abbandonata, la tattica predomina senza consentire una cultura del gioco a partire dai settori giovanili sovente abbandonati.
Non parlo di politica ma come ben sapete lungi da me sposare ogni nazionalismo come concetto interiore che si trasferisce nel sociale. Addirittura non ho mai amato i dialetti per poi adorare Deandré che però l'uso' non per sfoggio o dominio quanto per portare alla luce del sole storie locali che si sarebbero potute verificare ovunque. L'unicità di Deandré mi porta all'unicita' del Genoa. Mio padre, emigrante marchigiano, a 15 anni da solo si trovò a Marassi a vedere giocare il Grifone. Ne rimase innamorato. Non sa dirmi ancora il perché. Perché non esiste un motivo. Il Genoa è come una sorgente d'acqua. Non tutti possono attingere a quella fonte. Ma l'acqua del Genoa disseta, ristora, energizza. E non solo.
Forza Vecchio Cuore Rossoblu.
Quindi no all'Italia, soprattutto a questa Italia. E non c'entra l'onore. Quello lo lascio ai fascisti.
Adesso se è coerente la federazione, per dare continuità al progetto , dovrebbe assumere un altro tecnico ex Doriano , suggerisco il maestro Giampaolo, finché il maestro Pirlo non termina la cavalcata