Dice bene MisterNo quando dice che un allenatore non deve piacere o non piacere in base al fatto che il suo gioco ti piace o non ti piace. Ragionando così si rimane nel soggettivo.
Però credo che fossimo tutti d'accordo sul fatto che, qualora la proprietà avesse deciso di operare un salto di qualità (la famosa Europa) grazie a sostanziosi investimenti, Gilardino non sarebbe stato la scelta adeguata.
La sua impostazione non è diversa da quella di Nicola o Ballardini, senza la grinta del primo e l'esperienza del secondo. Lascerei da parte il paragone con Allegri caro a Mashi perché non ricordo Allegri quando allenava squadre con basso livello di qualità. A Gilardino è mancato (e a maggior ragione manca ora) il tempo per elaborare una visione di gioco propositivo credibile e sperimentarlo sul campo.
Supponiamo che tutti fossimo d'accordo su Gilardino per un altro campionato di transizione. Adesso però ci ritroviamo in una situazione nuova e largamente imprevista, e cioè quella percepita come "orlo del baratro".
È la persona giusta per guidare una faticosa uscita dalle viscere della disperazione?
La risposta è difficile perché manca qualsiasi riscontro sulle capacità di Gilardino in queste situazioni.
Però è vero che quando il terreno scotta l'esperienza vale molto di più delle qualità tecniche, sia per i giocatori che per l'allenatore.
Ma c'è un ma. Siamo veramente sull'orlo del baratro o si tratta di una suggestione collettiva?
Con più di 30 partite da giocare non si può dire che siamo già sull'ultima spiaggia. Quindi, se dipendesse da me, giudicherei prematura una sostituzione dell'allenatore e gli darei il tempo di cercare altre soluzioni. Anche perché con chi sostituirlo al momento è a sua volta un problema.
Primo, perché non si sa quale sia il budget disponibile.
Secondo, perché, con 30 partite a disposizione, non avrebbe senso prendere un motivatore esperto in salvezze ma bisognerebbe puntare su un allenatore in grado di costruire rapidamente un impianto di gioco del tutto nuovo. Chi? Se ci si guarda intorno, nessuno può dare garanzie costando poco.
Terzo, perché se si punta su un innovatore e costui fallisce, si ricade nel loop dei tre allenatori a stagione tanto caro a Preziosi e già sperimentato con dolore dai 777 appena arrivati.
Concludo, per quel che mi riguarda, che lascerei tempo a Gilardino di proporre qualcosa di diverso. Se l'encefalogramma risultasse ancora piatto, punterei su un esperto in bagarre per la salvezza, come extrema ratio ben dopo il mercato di gennaio.
Prendere un salvatore della patria alla Schevchenko e fare mercato con lui mi sembra un rischio troppo elevato per una società allo sbando.
Osservo per inciso che, a differenza del maledetto Preziosi, neppure Blasquez & C vantano una minima esperienza di bagarre sporca e cattiva per non retrocedere. Qualcuno a livello dirigenziale potrebbe dare una mano senza aumentare il livello di confusione? Un consulente tra CEO ed area tecnica? Un Gipo Viani o un Allodi?
L'armatore è morto, l'equipaggio ha fame, la cambusa è vuota, il capitano è al suo primo viaggio intercontinentale, siamo nel mezzo dell'oceano, ci sono nebbia e tempeste e il porto è molto lontano. Ma fin che la nave galleggia siamo vivi e dobbiamo lottare.